Il maxi decreto unico su reddito di cittadinanza e Quota 100 è ancora in Commissione Lavoro al Senato per l'esame prima del passaggio alla Camera e la successiva conversione in legge. Si discute sugli emendamenti presentati dalle varie forze politiche anche se, vi sono stati rallentamenti riguardanti la convocazione prevista per il 18 febbraio.

Rallenta l'Iter al Senato

La seduta dovrebbe riprendere al Senato entro domani: si discuterà su circa 60 emendamenti contenenti le proposte di modifica presentati tra cui anche quelle avanzate dalla Lega. "Non me lo aspettavo nemmeno io che si arrivasse a tanto.

Se mancano le risposte del Governo è perché stanno ragionando sugli emendamenti", ha commentato il Presidente della Commissione Bilancio al Senato Daniele Pesco, dimostrandosi preoccupato sul ritardo dell'esecutivo nel dare le risposte necessarie. Non resta escluso, però, che il nodo politico sia rappresentato dalla volontà del segretario federale della Lega Matteo Salvini di introdurre i paletti al cosiddetto reddito di cittadinanza voluto dal Movimento 5 Stelle.

Di Maio contrario agli emendamenti della Lega

Un emendamento presentato dalla Lega, infatti, prevede maggiori controlli sui richiedenti del beneficio proposto dal Movimento 5 Stelle: Il Carroccio mira all'innalzamento da 8 a 36 ore da destinare alle attività sociali svolte per conto dei Comuni oltre alla riduzione del beneficio per tutti coloro che hanno debiti fiscali.

L'altro emendamento, invece, riguarda il divieto di cumulare gli incentivi per le imprese che assumono i percettori del reddito di cittadinanza con il Mezzogiorno. Inoltre, la Lega avrebbe richiesto maggiori controlli per tutti coloro che divorziano e fanno richiesta esplicita per beneficiare dell'assegno visto che, potrebbe trattarsi di un metodo per percepire il beneficio senza avere diritto.

Dall'altra parte, invece, i grillini avrebbero proposto l'aumento dell'assegno a favore delle famiglie particolarmente numerose.

Tuttavia, il vicepremier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio sembrerebbe irremovibile sugli emendamenti presentati dalla Lega: il leader pentastellato sarebbe anche favorevole ad accettare alcune modifiche a patto però che queste non intacchino in nessun modo il sostegno per combattere la povertà.

Non solo, Di Maio ha anche rilanciato proponendo una revisione della scala di equivalenza al fine di innalzare l'importo dell'assegno a favore delle famiglie numerose, misura alla quale si è affiancata anche la precisa volontà di estendere il beneficio anche ai disabili.