L’8 marzo sarà la Giornata Internazionale della Donna e per l’occasione andrà in scena uno sciopero femminista per dire “no” a tutte le forme di violenza. Si fermeranno tutte le categorie pubbliche e private a livello nazionale, con i principali sindacati a protestare in prima linea. Ad essere coinvolti saranno anche i lavoratori del settore dei trasporti.

A tal proposito ci sarà uno stop per l’intera giornata, con varie modalità di svolgimento. Il comparto ferroviario si fermerà a partire dalle ore 21.00 del 7 marzo e per le successive 24 ore. Per quanto riguarderà i mezzi pubblici, invece, le fasce orarie dell’agitazione saranno differenti di città in città.

Fermo anche il personale del comparto aereo per 24 ore. Dunque, ci attenderanno numerosi disagi durante questa giornata di festa. Tra le sigle sindacali aderenti allo stop figurano USB, CUB, SGB e USI. Come accennato inizialmente, lo sciopero dell’8 marzo avrà qualcosa di speciale rispetto alle solite proteste a cui assistiamo durante l’anno. Lo slogan scelto per l’occasione è “Non Una di Meno!” e si svolgerà in ogni continente, dunque, non solo in Italia.

Sciopero femminista durante la Giornata Internazionale della Donna

L’8 marzo si incroceranno le braccia in ogni attività lavorativa, che sia retribuita o gratuita. Lo sciopero arriverà nei posti di lavoro, ma anche nelle case e nelle piazze italiane per dire “no” a ruoli e gerarchie di genere.

Con questa iniziativa si vogliono fermare tutte le forme di violenza che colpiscono le donne in famiglia, nonché sui posti di lavoro, negli istituti scolastici, negli ospedali, per strada, ovunque.

Ogni giorno ci sono casi di violenza domestica, per non parlare di femminicidi, stupri, insulti e molestie. Non da meno le discriminazioni e le violenze su donne con disabilità e le pratiche mediche e psichiatriche ritenute violente.

I numeri parlano da sé. Prendendo in considerazione donne tra 16 e 70 anni, una su tre è stata vittima di violenza da parte di un uomo. Ogni anno vengono uccise circa 200 donne da parte dei propri compagni, che siano essi mariti, fidanzati o ex.

Numeri imbarazzanti se si considerano bambine e ragazze, visto che quasi un milione e mezzo di giovani donne hanno subito stupri o tentati stupri.

Ci sono 420mila donne vittime di molestie o ricatti sessuali in ambito lavorativo, senza dimenticare che per la maggior parte vi è una discriminazione salariale. Ci sono poi quelle mamme, un terzo, costrette a lasciare il proprio impiego a causa della maternità. Lo sciopero femminista andrà in scena nelle principali città d’Italia con cortei e manifestazioni.