Nel corso del mese corrente ci saranno diversi scioperi. Le agitazioni sindacali non riguarderanno soltanto il settore dei trasporti, come la protesta del comparto aereo fissata per venerdì 15 febbraio 2019, ma anche quello della Scuola. Unicobas ha indetto uno sciopero nazionale per mercoledì 27 febbraio 2019. Ad incrociare le braccia non saranno solamente i docenti, ma anche il personale Ata. Il sindacato fa sapere che si protesterà per dire “no” alla regionalizzazione degli istituti scolastici e delle università. In occasione di tale giornata, si attenderà una manifestazione a Roma davanti al ministero dell’Istruzione.

In attesa di aggiornamenti, vediamo quali sono i punti su cui verte questo ennesimo sciopero scolastico di questa prima parte dell’anno.

Unicobas: 'no' a regionalizzazione per scuola e università

Il punto principale su cui verte lo sciopero in programma questo mese indetto da Unicobas riguarda le differenziazioni di qualità fra le regioni. L’intero personale scolastico, docente e non, sostiene il “no” a gran voce, perché non vuole affatto che si venga a creare un’istruzione pubblica di serie “A” e “B” a seconda della ricchezza delle regioni, sottolineando come il Governo targato Lega-M5S non abbia mantenuto la promessa elettorale di abrogare la “mala-scuola renziana”. Il ministero dell’Istruzione attuale avrebbe, sempre secondo il sindacato, mantenuto la chiamata per competenze e non avrebbe posto un limite allo strapotere dei dirigenti sull’utilizzo degli insegnanti.

Era stata chiesta l’abrogazione del bonus discrezionale e ciò non è stato concretizzato, così come non si sono apportati cambiamenti alla questione degli organici potenziati senza alcun futuro e senza limiti alle supplenze.

Unicobas chiede al Governo di eliminare l’esame di Stato invalsizzato e dice “no” anche a gabbie salariali e alternanza "scuola-ignoranza'.

C’è poi l’argomento precari, ricorda Unicobas, visto che sarebbero state cancellate 42mila assunzioni con il previsto assorbimento del tempo potenziato. Infine, si vuole porre l’accento anche sul contratto scaduto lo scorso mese di dicembre, di cui non si è parlato affatto. Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas, sostiene che sia una "vergogna" quanto previsto dal provvedimento del Governo.

Non intende aspettare altro tempo, per non rischiare che venga approvato. Il mondo della scuola rifiuta nettamente quanto previsto dal progetto del ministero dell’Istruzione e con questo sciopero nazionale vuole evitare che si vada a cancellare quanto fatto dai "padri costituenti". Questo è quanto dichiarato nei giorni scorsi da Stefano d’Errico.