La quota 100 è misura ormai definita con molti italiani che hanno già provveduto a presentare domanda. In occasione di una conferenza stampa da parte dei vertici dell’Inps che ha visto la presenza del direttore generale dell’Istituto, Gabriella Di Michele e del Commissario Pasquale Tridico, sono fuoriusciti i primi numeri sulle Pensioni che da aprile finiranno nelle tasche degli italiani. Secondo quanto detto dai due, per il 1° aprile l’Inps conta di iniziare ad erogare le prime 25mila pensioni con il nuovo canale di uscita. Altre 25.000 domande poi, dovrebbero essere liquidate a maggio, naturalmente comprensive di arretrati per il mese di aprile.
Circa la metà delle domande già presentate all’Inps, escludendo naturalmente quelle del comparto scuola che prevedono la liquidazione a settembre, prima dell’avvio del nuovo anno scolastico e quelle degli altri statali che devono attendere luglio, sono prossime alla definizione finale. Vediamo nello specifico cosa hanno ribadito i due e quali sono le fasi che un richiedente la pensione deve conoscere che portano dalla domanda alla liquidazione della pensione.
Tutto pronto anche se si attende la conversione in legge del decreto
Come riporta il “Corriere della Sera”, Tridico e la Di Michele hanno confermato come siano 145.000 le domande di quota 100 già pervenute. Di queste, 80mila sono state presentate da personale degli enti pubblici.
Secondo l’Inps le domande dimostrano il successo che ha avuto la misura in questo avvio della sua applicazione, ben consci però che il trend non potrà proseguire con questi rilevanti numeri perché gioco forza il flusso di domande andrà a rallentare. Infatti si va esaurendo il bacino di potenziali aventi diritto che sono rientrati nella quota 100 avendo requisiti superiori a quelli minimi previsti dallo strumento.
Tutte persone che per età e contributi erano rimaste fuori dalle misure previste dalle altre riforme previdenziali e che con la quota 100 hanno trovato una via di uscita prima non presente. Infatti il 65% delle istanze presentate è di soggetti che hanno già compiuto 63 anni di età o che hanno più di 38 anni di contribuzione minima, nonostante la misura preveda la possibilità di pensionamento a partire dai 62 anni di età con 38 di contributi.
Le tempistiche dell’Inps
Quanto deve attendere il pensionato per ricevere la pensione? Una domanda che molti si pongono soprattutto alla luce del fatto che il decreto di quota 100 (ma anche del reddito di cittadinanza e delle altre novità previdenziali) non ha ancora ultimato l’iter tra Camera e Senato. Infatti il cosiddetto decretone sul quale il governo ha posto la fiducia alla Camera, deve rientrare in Senato per la lettura definitiva, probabilmente con un altro voto di fiducia. Le domande approvate di cui parlavano i vertici Inps pertanto saranno approvate e addirittura liquidate in via provvisoria, fino alla conversione in legge del decreto, con la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
In pratica, gli step di quota 100 partono dalla presentazione della domanda, proseguendo per l’elaborazione della stessa con l’analisi dei requisiti da parte dell’Inps, la sua approvazione finale e la conseguente liquidazione della pensione.
Tutti passaggi che per le 25.000 domande di cui trattavano i due esponenti dell’Istituto, sono già stati espletati anche se come dicevamo, in maniera provvisoria. Tutto sarà più chiaro a decreto convertito in legge, con il voto della Camera previsto per oggi 21 marzo e con quello del Senato, dove il testo arriverà bloccato (senza possibilità di presentare nuovi emendamenti), previsto tra il 25 ed il 27 marzo. Il giorno dopo il definitivo via libera parlamentare, il testo dovrebbe finire in Gazzetta per la sua entrata in vigore definitiva.