Notizie importanti arrivano da parte del Ministero dell'Istruzione riguardanti le cattedre disponibili che si aggirano intorno alle 48 mila, e che in questi mesi non è stato possibile assegnare. Da diverso tempo, ormai, gli aspiranti docenti aspettano un concorso per la Scuola secondaria di primo e secondo grado. Basti pensare che dal 2016 non è più stato bandito alcun concorso, ma sono state aperte solo le graduatorie di istituto per gli insegnanti di medie e superiori. Questi ultimi, difatti, sono stati costretti ad "accontentarsi" delle supplenze annuali in attesa di un concorso per entrare in ruolo ed aspirare alla tanto desiderata cattedra.

Ebbene l'attesa è finita, o meglio quasi. Infatti il Ministro dell'Istruzione, Bussetti, ha dichiarato che il concorso sarà bandito entro luglio e dopo poco tempo ci saranno presumibilmente le prove. In particolare ce ne saranno due scritte e un colloquio orale. La prima verterà sugli argomenti di studio della classe di concorso per la quale si partecipa al concorso, invece la seconda sarà incentrata sulle discipline antro-psico-pedagogiche, studiate dagli aspiranti per conseguire i 24 CFU. La prova orale, invece, consisterà in una lezione simulata su un argomento pescato dal candidato 24 ore prima. Adesso il dilemma di tutti i docenti riguarda la regione che dovranno scegliere in base alle proprie esigenze ma anche al numero di posti disponibili.

Le regioni con più posti

Valutando le graduatorie che si sono esaurite nell'anno scorso e che risultano esaurite tutt'ora, è possibile desumere che ci sono diverse province in cui c'è un maggior bisogno di docenti in quanto è stato difficile reclutare anche supplenti nei mesi precedenti. Stiamo parlando in generale di tutte le province delle regioni Lombardia, Veneto e Piemonte.

La situazione si fa sempre più complicata nelle regioni del sud, nelle quali molti dei vincitori di concorso degli anni precedenti stanno ancora aspettando di essere immessi in ruolo, in mancanza di posti disponibili. C'è da precisare che, prima di scegliere la regione dove presentare domanda, i docenti devono tenere presente del vincolo di permanenza.

Infatti, una volta superato il concorso l'insegnante è costretto a restare nell'istituzione scolastica assegnata per il periodo di prova nello stesso tipo di posto e con la medesima classe di concorso per almeno quattro anni. Ovviamente fanno eccezione i casi di esubero, sovrannumero o di applicazione dell’art. 33 comma 5 o 6 della legge del 5 febbraio 1992, n. 104, esclusivamente per avvenimenti sopravvenuti dopo il termine di presentazione delle domande per il relativo concorso. Per un monitoraggio completo dei posti vuoti si dovrà attendere la tornata di immissioni in ruolo prevista per l’anno scolastico 2019/20.