Riferendosi all'allargamento dei lavori e gravosi, la responsabile del welfare per il Partito Democratico Luisa Gnecchi, in vista delle nuove consultazioni che si terranno nella giornata di domani che dovrebbero portare alla formazione di un nuovo Governo, ha dichiarato che si tratta di "Un intervento quest'ultimo che potrebbe prendere forma sulla base delle indicazioni dell'apposita Commissione tecnico-scientifica previsto dall'ultimo governo dem".

Si attende il nuovo giro di consultazioni

Si fa sempre più strada l'ipotesi di un esecutivo giallo-rosso targato Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.

"Bisogna ascoltarsi a vicenda. Sono convinto che serva un governo di svolta. Ci vuole un programma condiviso e non due programmi paralleli; si può trovare una soluzione seria", ha sottolineato il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti tuttora impegnato in vari incontri politici che potrebbero rivelarsi decisivi in vista del nuovo giro di consultazioni. Tuttavia, stando a quanto riporta il quotidiano "La Repubblica", il Movimento 5 Stelle sembra non mollare sul Premier dimissionario mentre da parte dello stesso Zingaretti si allenta il veto su Conte.

Si ipotizza il prolungamento dell'Ape Sociale

Intanto, in attesa della formazione di un nuovo Governo, prendono sempre piede nuove ipotesi sul futuro previdenziale di migliaia di lavoratori italiani: nella prossima Legge di Stabilità, infatti, potrebbero esserci numerose modifiche per quanto riguarda l'aspetto previdenziale.

Stando a quanto emerso negli ultimi tavoli tecnici fra Pd e M5S, infatti, la sperimentazione della Quota 100 potrebbe essere cancellata o al massimo potrebbe essere accorciata di un anno, al fine di riutilizzare le risorse per scongiurare l'aumento dell'Iva come anche il regime sperimentale donna a favore delle lavoratrici autonome e dipendenti, la quale scadenza era prevista per il 31 dicembre 2019.

Inoltre, resta in piedi l'ipotesi di una resa strutturale dell'Ape Sociale, la misura voluta dall'allora Governo Renzi che consiste in un sussidio ponte fino ad un massimo di 1.500 euro mensili a favore dei lavoratori che hanno raggiunto i 63 anni di età anagrafica unitamente ai 36 anni di anzianità contributiva.

Anche il cosiddetto reddito di cittadinanza sbandierato dai grillini potrebbe rimanere in piedi.

Tra le ipotesi, anche l'ampliamento delle categorie dei lavori usuranti e gravosi per i quali è prevista l'esclusione dagli aumenti automatici dei requisiti dovuti all'aspettativa di vita. Tuttavia, si parla di una manovra finanziaria di un massimo di 30-35 miliardi di euro a fronte dei 50 miliardi preventivati dal segretario federale della Lega Matteo Salvini; cosa che potrebbe strappare anche il consenso della Commissione Europea.