Il reddito di cittadinanza tanto voluto dal Movimento 5 Stelle non dovrebbe essere toccato. È quanto emerso dalle ultime riunioni fra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle che avrebbero trovato un'intesa sulla formazione del nuovo esecutivo.

Intanto, si dovrà pensare anche alla nuova Legge di Stabilità 2020 sulla quale il nuovo Governo dovrà iniziare a lavorare al più presto. Sono numerosi gli interventi che dovranno essere discussi in vista della riapertura del cantiere per la nuova manovra finanziaria. Dalla revisione del meccanismo della Quota 100, all'eliminazione della flat-tax, alla correzione del decreto sicurezza e all'introduzione della web tax.

Sono questi gli interventi prioritari iscritti nell'agenda del nuovo Governo giallo-rosso sulla quale figurerebbe anche il cosiddetto reddito di cittadinanza.

Rdc: ampliare il meccanismo per trovare un'occupazione

Stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Messaggero", infatti, il Partito Democratico starebbe puntando sul depotenziamento del meccanismo della Quota 100 voluto dalla Lega senza intaccare il reddito di cittadinanza. Per il sussidio a favore dei disoccupati, infatti, lo stesso Nicola Zingaretti avrebbe aperto alla possibilità di introdurre nuove modifiche visto che il Movimento 5 Stelle non sembra disposto a rinunciare al loro cavallo di battaglia.

Più sanzioni per coloro che non si presentano alla convocazione

Sempre stando a quanto riporta "Il Messaggero", tra le ipotesi del PD ci sarebbe la revisione del meccanismo al fine di facilitare l'inserimento nel mondo lavorativo di tutti coloro che beneficeranno del reddito di cittadinanza. Tuttavia, si pensa anche ad inasprire le sanzioni per tutti coloro che nonostante siano beneficiari del sussidio, non si presenteranno ai centri per l'impiego nel giorno della convocazione o per l'avvio del percorso di formazione.

Per le famiglie che diserteranno il secondo appuntamento presso i centri per l'impiego, infatti, si pensa di far scattare la revoca definitiva del sussidio mentre per la prima mancata presentazione senza giustificato motivo, il sussidio potrebbe essere sospeso per due mesi. inoltre, per quanto riguarda gli stranieri, invece, i democratici non sarebbero d'accordo con il vincolo riguardante la residenza di almeno dieci anni in Italia: l'ipotesi verte sull'eliminazione del vincolo e sull'abbassamento dell'asticella a cinque anni.

Tuttavia, si tratta solo di ipotesi che potrebbero prendere piede a margine della riapertura del cantiere per la nuova Legge di Bilancio anche perché come riporta "Il Messaggero", resta da sciogliere il nodo risorse economiche. Secondo l'Ufficio Parlamentare di Bilancio, il sussidio grillino per il 2019 ha richiesto circa 4,4 miliardi di euro con un risparmio pari a 1,2 miliardi.