Mentre continua ininterrottamente il dibattito politico, economico e sindacale sulla riforma delle Pensioni arrivano le previsioni della Ragioneria generale dello Stato sui costi della Quota 100, una delle misure simbolo, insieme al reddito di cittadinanza, del precedente governo gialloverde guidato dal premier Giuseppe Conte oggi alla guida di un nuovo esecutivo "giallorosso". E’ di oltre 60 miliardi di euro la spesa prevista per la Quota 100 da quest’anno fino al 2036. Questa è la stima emersa da uno studio ad hoc sul sistema previdenziale realizzato dalla Ragioneria generale dello Stato.

Pensioni, la Ragioneria generale dello Stato fa i conti dal 2019 al 2036

L’inserimento nel sistema previdenziale della pensione anticipata a 62 anni di età e con 38 anni di contributi, in media, costerà 0,2 punti di Pil all’anno tra il 2019 e il 2036, come viene spiegato nel documento redatto dalla Ragioneria generale dello Stato.

Nel biennio 2020- 2021, In particolare, secondo la Rgs, la maggiore incidenza della spesa in rapporto aal prodotto interno lordo ammonta a 0,5 punti percentuali l’anno. Successivamente, invece, ci sarà una diminuzione dei nuovi oneri previdenziali in rapporto al prodotto interno lordo, così lo scostamento rispetto al livello risultante si azzererà nel 2036.

A partire dal 2037 e sino alla fine dell'orizzonte di previsione – viene spiegato - l'incidenza della spesa previdenziale in rapporto al prodotto interno lordo, nello scenario a legislazione vigente, risulterà mediamente più bassa di quasi 0,05 punti percentuali rispetto – viene spiegato nel documento della Rgs diffuso oggi dalle agenzie di stampa - al livello previsto sulla base della legislazione immediatamente precedente.

Pensioni, il leader pentastellato Di Maio: ‘Quota 100 non si tocca’

Queste le previsioni della Ragioneria generale dello Stato relative alla Quota 100 su cui in queste ore si sta facendo un gran parlare per via delle possibili modifiche annunciate da diversi esponenti della nuova maggioranza M5s-Pd. Sulla Quota 100 è intervenuto ieri il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo (M5s) per dire che la misura resta, ma che si potrà migliorare, così come il reddito di cittadinanza.

Sembra però non lasciare spazio a possibili modifiche il leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio: “Quota 100 – ha detto ieri intervenendo a diMartedì su La 7 – non si tocca”. Anzi, tra i progetti dell’esecutivo giallorosso ci sarebbe il proseguimento della “rottamazione” della tanto chiacchierata legge Fornero varata otto anni fa dal Governo Monti con la maggioranza parlamentare di larghe intese alla tedesca che andava dal Pd a Forza Italia. “Alla legge Fornero – ha dichiarato ieri Luigi Di Maio - non si torna. Questa – ha evidenziato il ministro degli Esteri – è una garanzia del M5s".