Trovare il tesoretto per scongiurare l'aumento dell'Iva, previsto per il 2020, e per il taglio del cuneo fiscale costituisce il primo banco di prova per il nuovo governo giallo-rosso, in vista della riapertura del cantiere per la prossima Legge di Bilancio. Come ormai noto, il sistema della Quota 100 potrebbe essere una delle prime misure volute dalla Lega destinate a saltare, anche se al momento sul tavolo dell'esecutivo ci sarebbero diverse ipotesi per evitare la completa cancellazione della misura e continuare a garantire agli aventi diritto il pensionamento anticipato.
Allo studio l'allungamento delle finestre mobili
Tuttavia, si studia un restyling della Quota 100 che potrebbe portare a Bilancio circa 2-3 miliardi di euro da reinvestire in altri provvedimenti. Stando a quanto riportato dal quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", sul tavolo del nuovo esecutivo ci sarebbero due opzioni: un intervento sulle finestre mobili al fine di posticipare ulteriormente l'uscita dall'attività lavorativa oppure il ripristino dell'adeguamento dei requisiti previdenziali alla speranza di vita ad esclusione dei lavoratori addetti alle mansioni particolarmente faticose.
Per Di Maio e Catalfo la misura deve restare ma con miglioramenti
Appare abbastanza complicato per il Governo Conte-bis scongiurare l'aumento dell'Iva anche perché si dovrà trovare ancora un accordo sulle sorti della Quota 100 fortemente voluta dalla Lega.
Ad assicurare la permanenza della misura, infatti, sono stati il neo ministro degli Esteri Luigi Di Maio e la deputata del Movimento 5 Stelle Nunzia Catalfo, secondo la quale occorrerebbero solo dei miglioramenti. Tuttavia, il nuovo Governo dovrà partire sulla lettura dei dati sulla maggiore spesa innescata dal maxi decreto unico approvato lo scorso gennaio.
Sempre secondo quanto affermato da "Il Sole 24 Ore", occorrerebbero circa 23,1 miliardi di euro per bloccare le clausole di salvaguardia ai quali andrebbero ad aggiungersi circa 1-2 miliardi per coprire le spese indifferibili, mentre altri cinque miliardi dovrebbero essere impiegati per la riduzione del cuneo fiscale come promesso più volta dal governo giallo-rosso.
Inasprimento delle sanzioni sul reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza, invece, dovrebbe essere confermato anche se il Premier Giuseppe Conte non esclude possibili aggiustamenti. A margine del suo discorso alla Camera, infatti, ha spiegato: "Lo dobbiamo implementare e monitorare. Non deve avere finalità assistenziale, ma deve servire a recuperare al circuito lavorativo persone esiliate, emarginate". Allo studio del nuovo Governo, ci sarebbe l'inasprimento delle sanzioni per coloro che non rispettano le condizioni previste dal sussidio oltre al probabile ampliamento della platea dei beneficiari e alla revisione del meccanismo per facilitare l'inserimento nel mondo del lavoro.