Il nuovo governo giallo - rosso non si è ancora formato ufficialmente, ma già sono sorte accese polemiche sulle sfide che lo attendono e sui provvedimenti chiave che dovrebbe adottare. In questo senso nelle ultime ore sono arrivate nuove dichiarazioni dall'ex Ministro Carlo Calenda, fortemente critico sia in merito alle nuove pensioni anticipate tramite quota 100 che rispetto alla realizzazione di un accordo tra le parti. Un esecutivo che risulterebbe condizionato fin dalla propria nascita, ma che ormai risulta in fase di definitiva formazione.
"Il governo si farà, il Pd è entrato troppo nel negoziato e ha accettato talmente tanti diktat che adesso non può più tornare indietro", ha evidenziato Calenda. "Si è fatto mettere totalmente i piedi in testa: si è iniziato dicendo ‘mai Conte’ e ora... Non si è mai vista una giravolta come questa".
Calenda: tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle un 'negoziato finto'
Le ultime dichiarazioni in arrivo dall'europarlamentare evidenziano proprio le Pensioni ed il welfare come i possibili maggiori motivi di discordia tra le due formazioni chiave che dovranno comporre il nuovo governo giallo - rosso. Durante un'intervista rilasciata per Quotidiano.net, Calenda ha infatti sottolineato che quello attualmente in atto tra le due formazioni "è un negoziato finto, non si discute dei temi su cui si è in disaccordo (quota 100, reddito di cittadinanza e Alitalia), ma genericamente di ambiente e della pace nel mondo".
Parole molto dure e che confermano le critiche già arrivate negli scorsi giorni, prima delle dimissioni dalla direzione del PD avvenuta lo scorso mese di agosto. Resta il fatto che proprio sulle pensioni anticipate e sul reddito di cittadinanza si giocherà una parte fondamentale della prossima Manovra 2020, alla quale il futuro esecutivo giallo-rosso dovrà dedicarsi con urgenza (visto le scadenze che normalmente ne regolano l'approvazione).
La critica sulla quota 100 dell'ex Ministro: cancellare il provvedimento
Già nelle scorse settimane, subito dopo la spaccatura tra Movimento 5 Stelle e Lega, dall'ex Ministro era arrivata una dura critica sia alla possibile alleanza giallorossa sia alla quota 100. In tale occasione Calenda aveva indicato proprio la cancellazione di quota 100 e la revisione del reddito di cittadinanza come un possibile punto di ripartenza per immaginare misure di welfare e flessibilità previdenziale diverse.
Ma anche per poter costruire una legge di bilancio adeguata alle sfide, al fine di sterilizzare le clausole di salvaguardia dell'Iva. Insomma, nonostante l'intenzione di arrivare ad un accordo sui temi chiave, la strada del nuovo esecutivo giallo-rosso secondo l'europarlamentare risulta in salita e produrrà "la sintesi del peggio".