In data venerdì 27 settembre 2019, contemporaneamente allo sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private, andrà in scena lo sciopero del comparto Scuola. La comunicazione è stata riportata anche dal MIUR attraverso una nota ministeriale alcuni giorni fa. Ad incrociare le braccia sarà il personale docente, dirigente e ATA su tutto il territorio nazionale. Saranno così a rischio le lezioni in classe per gli studenti. A proclamare l’agitazione sono stati diversi sindacati. Spicca COBAS, che oltre a scendere al fianco dei lavoratori, protesterà contro i cambiamenti climatici e per la difesa dell’ambiente, al fianco del movimento “Fridays for Future” per il terzo “Global Climate Strike”.

Il sindacato chiede che vengano cancellati i decreti Salvini, ma soprattutto che si ponga fine al lavoro precario nel comparto scuola. Al Governo giallo-rosso, che non è certo gradito da COBAS, ma considerato male minore rispetto a quello precedente con all'interno la Lega, vengono chiesti cambiamenti radicali. Innanzitutto si richiedono rinnovi dei contratti nel pubblico impiego e nel comparto scuola, ma anche retribuzioni adeguati e meno ostilità. C’è poi la questione del precariato, per il quale si chiede stabilizzazione, oltre all'ipotesi di regionalizzazione, che viene reputata disastrosa dal sindacato. Lo sciopero riguarderà gli istituti scolastici di ogni ordine e grado e vedrà coinvolti anche FLC-CGIL, SISA (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente), USI (Unione Sindacale Italiana) e UNICOBAS.

In attesa della protesta di venerdì 27 settembre 2019, si assisterà ad un’altra agitazione.

Docenti e personale ATA in sciopero mercoledì 18 settembre 2019

In attesa dello sciopero generale di fine mese, ci attenderà un’altra agitazione sindacale tra pochissime ore. In data mercoledì 18 settembre 2019 incroceranno le braccia docenti e personale ATA.

In una giornata in cui molti studenti faranno ritorno in aula dopo le vacanze estive, ci sarà rischio di mancato svolgimento delle lezioni. I lavoratori chiedono al Governo un aumento della retribuzione, nonché il riconoscimento dell’indennità di rischio. Viene richiesto il ripristino dei posti di lavoro “tagliati” dalla riforma Gelmini e si ribadisce l’importanza del diritto all'assunzione dei lavoratori precari, affinché si vadano a completare gli organici.

Inoltre, si richiede di dare una qualifica di coadiuzione educativa per collaboratori scolastici e aiutanti tecnici. UNICOBAS ha proclamato questo sciopero nel comparto scuola, che si preannuncia essere soltanto uno dei tanti che si svolgeranno nel corso dei prossimi mesi.