L'ex Presidente dell'Inps Tito Boeri, in un editoriale apparso sull'edizione del 22 ottobre di Repubblica, è tornato a trattare il tema Quota 100. La misura previdenziale opzionale che consente di raggiungere la pensione prima rispetto agli obiettivi anagrafici o contributivi fissati dalla legge Fornero. Il governo ha intenzione di farla andare ad esaurimento, mentre c'è chi come Matteo Renzi continua a battersi per l'eliminazione per una sorta di giustizia sociale generazionale. Boeri, nel suo articolo, non ha avuto remore nel definire "Quota 100" in maniera negativa, ma ha anche evidenziato che un'eventuale eliminazione comporterebbe un serio rischio esodati.
Per Boeri anche abolire Quota 100 è un rischio
È noto che Quota 100 rappresenti una misura che è stata fortemente voluta dalla Lega e dal Movimento Cinque Stelle nel primo governo Conte. E per chi ha messo in piedi la misura, Boeri non ha parole tenere. La definise, infatti, come "la classica polpetta avvelenata servita da Salvini ai suoi vecchi commensali di Palazzo Chigi". Dall'altro lato, invece, Matteo Renzi si è detto pronto ad un emendamento finalizzato all'eliminazione a partire da gennaio 2020. Boeri, rispetto a questo possibile scenario, preferisce affidarsi ad un certo realismo, considerato che a suo avviso, in diversi settori, esisterebbero già diversi accordi di uscita anticipata e che, in caso di eliminazione della misura, riporterebbero agli onori dell'attualità l'incubo degli esodati.
Boeri ha una proposta: tutti in pensione a 63 anni
Il mantenimento di Quota 100 fino alla sua naturale scadenza (31 dicembre 2021) senza un rinnovo, l'istituzione di una nuova opzione o una riforma della Legge Fornero, è noto che potrebbero comportare il così detto "effetto scalone". Uno scenario ben noto a Boeri. "Per gli esclusi - evidenzia - ci sarà un brusco innalzamento fino a 6 anni nei requisiti di pensionamento, come quello intervenuto dieci anni prima dell'apice della crisi del debito."
Un orizzonte che, secondo Boeri, darebbe a Salvini la possibilità da oppositore del governo la possibilità di contestare un esecutivo che, di fatto, avrebbe messo in piedi una sorta di nuova riforma Fornero.
La riforma ideale di Boeri sarebbe quella di dare a tutti la possibilità di andare in pensione a 63 anni, anche per le nuove generazioni: "Imponendo le riduzioni attuariali che si applicano oggi sulla quota contributiva delle Pensioni, sull'intero importo della pensione".
Un sistema che, secondo l'ex presidente Inps, sarebbe destinato a rendere sostenibile ed equo il sistema previdenziale.
Secondo Boeri il Governo Conte 1 ha ingannato milioni di famiglie, prima promettendo l'abolizione della Legge Fornero e poi con una Quota 100 che dura tre anni . "Il governo Conte 2 - evidenzia - può riparare almeno in parte questi gravi danni".