Dopo l'incontro tenutosi nella giornata di ieri tra governo e parti sociali si registra una nuova apertura sulle richieste di modifica al meccanismo di rivalutazione degli assegni. La rivendicazione viene ormai avanzata da tempo dalle parti sociali, le quali chiedono di modificare il meccanismo che attualmente consente una rivalutazione solo parziale ai pensionati che percepiscono assegni superiori alle 1520 euro lorde. Sulla questione emergeranno probabilmente nuovi dettagli nel corso della prossima settimana, visto che durante il tavolo negoziale è stato previsto l'avvio di un confronto ad hoc per la questione previdenziale.

Resta il fatto che, al momento, non appare ancora scontato un ripensamento del meccanismo di rivalutazione degli assegni.

Le rivendicazioni avanzate da Cgil, Cisl e Uil nel tavolo con il governo

Stante la situazione, il punto è stato certamente al centro delle richieste rivendicate ieri dalla piattaforma unitaria (formata da Cgil, Cisl e Uil) per la legge di bilancio 2020. Una richiesta che il governo sembra voler ascoltare (e nelle intenzioni anche accogliere), sebbene al momento non è possibile definire in quale misura. A frenare sono ancora una volta le coperture, vista la necessità di mantenere in ordine i conti pubblici.

Gli adeguamenti avrebbero dovuto tornare ad essere quasi pieni per tutti i pensionati nel corso del 2019, ma lo scorso governo giallo-verde ha reso operativo un nuovo meccanismo di decurtazioni che arriva a trattenere il 60% degli adeguamenti per coloro che rientrano nella soglia reddituale più alta.

In questo modo, i pensionati hanno dovuto affrontare una perdita nel proprio potere d'acquisto e nelle possibilità di far fronte alla crescita del costo della vita. Ma il meccanismo appare nella sua pesantezza soprattutto se si sommano le mancate rivalutazioni avvenute anno su anno, che hanno portato a perdere centinaia e in alcuni casi migliaia di euro.

Pedretti (Spi-Cgil): pronti a scendere in piazza il 16 novembre

Nel frattempo i sindacati non restano con le mani in mano e avvertono che il cambio di passo in Manovra risulta non solo auspicato, ma anche necessario. "Nel programma di questo governo non c’è nulla per i pensionati", ha evidenziato nella giornata di ieri il Segretario generale della Spi-Cgil Ivan Pedretti.

"Niente per i non autosufficienti, mentre di cuneo fiscale si parla solo in relazione ai lavoratori dipendenti". Il sindacalista ha quindi spiegato che la situazione non potrà essere sostenuta a lungo: "così proprio non va. Con Cisl e Uil siamo pronti a tornare in piazza" ha quindi evidenziato il leader dello Spi, spiegando che una nuova mobilitazione sarà organizzata per il prossimo 16 novembre".