Continuano ad emergere dettagli interessanti in merito all'impostazione della nuova legge di bilancio 2020 ed alle relative modifiche che verranno implementate all'interno del comparto previdenziale. Al riguardo non si prospettano infatti solo interventi sulla flessibilizzazione delle regole di uscita dal lavoro, ma anche in merito alle compensazioni dei crediti Inps.
Manovra 2020: non sarà più possibile compensare automaticamente l'Inps
Tra le misure in arrivo all'interno della prossima finanziaria potrebbe trovare luogo lo stop alla compensazione automatica dei crediti Inps.
La prassi risulta in forte aumento rispetto agli anni precedenti (il dato del 2018 sul 2017 conferma un incremento di 7 miliardi di euro). Con il nuovo anno si prevede di avviare un'attività di monitoraggio attraverso l'avvio di una specifica piattaforma, che dovrebbe occuparsi proprio di eseguire la certificazione dei crediti Inps. Nella pratica, per poter essere utilizzati, quest'ultimi dovranno ricevere una sorta di pre-approvazione dal fisco o dalla stessa Inps. Sulla questione saranno coinvolti ovviamente anche i fiscalisti ed i commercialisti, che si occupano della redazione e dell'invio delle pratiche di natura fiscale. Si prospetta quindi un cambio di passo che dovrebbe servire ad escludere le compensazioni indebite, attualmente riscontrabili solo successivamente all'invio della dichiarazione e tramite delle indagini che vengono effettuate a campione sulla platea dei contribuenti.
Riforma pensioni: l'impianto della flessibilità in uscita dal lavoro
Restano ancora da chiarire i dettagli riguardo le misure di flessibilità rispetto alle intenzioni del nuovo governo emerse negli scorsi giorni tramite la nota di aggiornamento al Def. Al momento si attende la conferma della quota 100 fino al termine della sperimentazione (fissata al 31 dicembre 2021).
Tra i provvedimenti chiave vi sono anche la stabilizzazione delle Pensioni anticipate tramite APE sociale (una misura che dovrebbe divenire strutturale) e la proroga delle pensioni anticipate tramite la cosiddetta opzione donna. Risultano inoltre ancora da sciogliere i nodi sulle altre misure attese, come le modifiche alla quota 100 per il riconoscimento del lavoro di cura (la c.d.
quota 100 rosa), la proroga dell'APE di natura volontaria, la salvaguardia dei lavoratori esodati e l'estensione delle tutele per i lavoratori precoci. A tal proposito, sarà interessante seguire l'evoluzione del dibattito tra il nuovo governo giallo-rosso e i sindacati, posto che un confronto tra le parti è previsto proprio nella giornata di oggi.