Prime scaramucce, per non dire 'vero e proprio scontro' tra i due partiti della maggioranza, PD (e di riflesso Italia Viva di Renzi) e Movimento 5 Stelle, sul tema delle Pensioni. Se non altro, quello di ieri, è stato più scontro degli altri. L'argomento Quota 100 è stato duramente attaccato, nelle ultime ore, dal partito di Matteo Renzi, Italia Viva. L'ex Presidente del Consiglio, pur sapendo che non si può, continua a chiedere a gran voce la cancellazione della misura di anticipo pensionistico voluta fermamente dal primo Governo Conte e sponsorizzata soprattutto dalla Lega di Matteo Salvini.
Il 'litigio' in seno alle forze di maggioranza ha portato allo slittamento di 24 ore del consiglio dei ministri.
Quota 100, scontro al governo: Movimento 5 Stelle 'stupito' per il nuovo asse Renzi-Zingaretti
Su Quota 100, il Movimento 5 Stelle parla senza mezzi termini di 'provocazione'. L'alternativa di Matteo Renzi, pur sapendo che non è possibile 'toccare' Quota 100, sarebbe quella di allungare le cosiddette finestre per l'uscita pensionistica con Quota 100 e su questo punto si troverebbe persino d'accordo con i vecchi compagni del Partito Democratico: proprio questa 'ritrovata unità di pensiero' nella sinistra a proposito di Quota 100 sta infastidendo non poco il Movimento 5 Stelle pronto a sferrare il contrattacco.
I 'grillini', infatti, si dichiarano 'stupiti' per questo nuovo asse Renzi-Zingaretti che andrebbe a danneggiare i pensionati.
Pensioni, Quota 100 non si tocca ma si sta studiando l'allungamento delle 'finestre'
Sembra ormai assodato che Quota 100 resterà in vigore sino al termine del suo periodo di sperimentazione, ossia fino al 2021.
Non cambieranno i requisiti introdotti originariamente dal governo Lega-Movimento 5 Stelle ma prosegue la 'trattativa' (anche se ormai possiamo definirlo un vero e proprio scontro) sulla questione 'finestre'. I tecnici del Mef, infatti, hanno proposto l'allungamento di tre mesi per quanto riguarda il tempo di attesa tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza della pensione.
Attualmente, le cosiddette 'finestre' prevedono tre mesi di attesa per quanto riguarda i lavoratori appartenenti al settore privato e di sei mesi per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Secondo la nuova proposta, quindi, i privati dovrebbero attendere sei mesi prima di poter percepire la pensione, gli statali addirittura nove.
Quota 100, allungamento 'finestre' porterebbe un risparmio di almeno 600 milioni di euro
Lo scopo è quello di pagare meno pensioni nel 2020, visto che una parte cospicua di assegni slitterebbe al 2021: il risparmio quantificato con questa operazione è di circa 600 milioni di euro. Su questa proposta, il Partito Democratico si è dimostrato favorevole mentre Italia Viva vuole andare oltre, ovvero all'abrogazione di Quota 100. Il Movimento 5 Stelle e Leu, invece, sono contrari.
Le forze di maggioranza, invece, convergono tutte su un punto: quello di studiare un meccanismo di uscita 'soft' per Quota 100, in modo tale da evitare, nel 2022, il 'saltone' tra la possibilità di accedere alla pensione a 62 anni o a 67 secondo i requisiti vigenti con la Legge Fornero.