"Abbiamo salvaguardato Quota 100 impedendo l'introduzione di ulteriori finestre. Positiva la proroga dell'Ape Sociale e di Opzione Donna. Per il resto il governo non ci ha ascoltato", lo ha affermato il segretario confederale della Uil Domenico Proietti al sito specializzato Pensioni per tutti, in vista dell'inizio dell'iter parlamentare della nuova Legge di Stabilità 2020.
Per lo stesso segretario confederale della Uil Domenico Proietti, la conferma della Quota 100 e la proroga dell'Ape Sociale e del regime sperimentale donna anche per il 2020 è stato un passo decisamente fondamentale anche se mancano ancora alcuni interventi riguardanti alcune categorie di lavoratori come gli esodati rimasti privi di una copertura previdenziale, i lavoratori precoci e soprattutto le donne.
"Mi è parsa positiva la volontà del ministro del Lavoro di aprire un confronto per definire una flessibilità strutturale di accesso alla pensione", spiega ancora Proietti commentando le intenzioni del ministro Catalfo di agire sul tema previdenziale.
Per Proietti mancano ancora Quota 41 e salvaguardia per gli esodati
Per questo motivo, il sindacalista mira all'introduzione della Quota 100 rosa, della Quota 41 per i lavoratori precoci e dell'ottava salvaguarda per circa sei mila esodati rimasti esclusi dalle precedenti misure di tutela. Lo stesso Proietti, infatti, si sarebbe dimostrato soddisfatto anche della proroga dell'Ape Sociale introdotto dall'allora Governo Renzi e dell'Opzione Donna che dovrebbero rimanere in vigore in via sperimentale per un altro anno.
A margine dell'iter parlamentare, il sindacalista si è detto pronto a proporre nuovi interventi che potrebbero garantire una maggiore flessibilità in uscita anche alle donne e ai lavoratori precoci che ormai da anni attendono risposte concrete dall'esecutivo. "Durante l'iter parlamentare proporremo di completare la salvaguardia per gli esodati, di fare Quota 100 rosa e Quota 41 per i precoci", ha affermato ancora Proietti.
L'idea della Uil, infatti, verte sulla valorizzazione dei lavori di cura e la maternità ai fini contributivi e le future pensioni dei giovani oltre ad affrontare la questione relativa alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici bloccata da 8 anni. Quanto ai lavoratori precoci, invece, occorrerebbe garantire l'uscita anticipata a partire dai 41 anni di anzianità contributiva indipendentemente dall'età anagrafica visto che, molti lavoratori, nonostante abbiano una lunga carriera contributiva alle spalle non sono riusciti tuttora a beneficiare del pensionamento.
Sempre Proietti, ha annunciato che in Parlamento potrebbero essere presentate nuove proposte sulla Quota 100 rosa allo scopo di garantire alle lavoratrici l'uscita anticipata dopo il raggiungimento di almeno 62 anni di età anagrafica e 36 anni di contribuzione effettiva, abbassando di due anni il requisito anagrafico previsto dall'attuale normativa.