Il Decreto Scuola, oggi in discussione alla Camera, è stato approvato. Dovrà ora passare all'esame del Senato, in seno al quale potrebbero essere proposti ulteriori emendamenti. Tra le tematiche recepite dal suddetto decreto spicca quella degli insegnanti Diplomati Magistrale, per i quali da tempo alcune sigle sindacali lottano affinché possano essere finalmente stabilizzati e tolti da quell'insicurezza lavorativa che aleggia sulle loro teste da anni.
Un breve excursus storico sui Diplomati Magistrale
I media non hanno spesso avuto ad oggetto la querelle dei Diplomati Magistrale, della cui problematica hanno sempre parlato invece perlopiù i sindacati e i molti portali scolastici.
Le aule dei tribunali, negli anni, si sono ritrovate a dover affrontare più volte questa faccenda, mostrando in maniera netta un chiaro diniego alla possibilità che questi insegnanti, in possesso di Diploma Magistrale conseguito entro l'a.s 2001/2002, potessero entrare a pieno titolo nelle Gae ed essere assunti in ruolo tramite questo canale. Si ricordano infatti i famosi 2 pareri negativi dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, la cui prima sentenza era stata impugnata innanzi alla Corte di Cassazione per eccesso di potere giurisdizionale. Ma anche quest'ultima non si era espressa in maniera favorevole per i Diplomati Magistrale.
La politica, dal canto suo, non ha mai fatto passi avanti verso questa categoria di insegnanti, adottando nell'allora "decreto dignità", come unica "soluzione" un concorso straordinario (agevolato) che apriva le porte ad un'ulteriore graduatoria con lunghe liste di attesa.
La 'soluzione' del Decreto Scuola per i Diplomati Magistrale
Ora è il Decreto Scuola ad affrontare il capitolo Diplomati Magistrale. Ciò che era stato auspicato e chiesto dai sindacati a favore di questi insegnanti è stato accolto solo in parte. Una nota positiva è infatti sicuramente data dal fatto che verrà garantita la continuità didattica, non chiudendo il rapporto di lavoro per coloro che, assunti in ruolo con riserva, attendono la sentenza di merito (presumibilmente negativa) .
Nessun licenziamento dunque, ma trasformazione del contratto da tempo indeterminato a tempo determinato con data di chiusura al 30 giungo 2020. Ciò è stato anche favorito dal parere positivo fornito in merito dalla Commissione Bilancio.
Alcune note negative riguarderanno però, ad esempio, alcune criticità non ancora sanate al momento.
Si parla dell'anno in corso svolto come supplenza (se interverrà l'esito negativo del merito) non conteggiato ai fini della ricostruzione carriera e nemmeno ai fini della maturazione dell'anzianità economica. Oltre al fatto che, al momento, non è in previsione alcun altro concorso straordinario per la scuola primaria e dell'infanzia (sebbene fosse anch'esso auspicato per chi non fosse stato in possesso dei dovuti requisiti in quello precedente) e nessun percorso abilitativo per il posto comune a cui avrebbero potuto ambire questi insegnanti.
Una partita ancora aperta dunque quella dei Diplomati Magistrale, per i quali una vera soluzione non è ancora stata trovata.