In attesa dell’apertura del tavolo di confronto tra governo e sindacati il tema della riforma delle Pensioni rimane tra quelli in primo piano nel dibattito politico, economico e sindacale. La prima riunione sulla questione previdenziale con le organizzazioni sindacali è stata convocata dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali per lunedì 27 gennaio. Nel frattempo, il sottosegretario al Lavoro, Francesca Puglisi, del Partito democratico guidato da Nicola Zingaretti, in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano La Repubblica anticipa una probabile soluzione per mediare lunedì prossimo al tavolo con i sindacati rappresentati da Maurizio Landini (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil).

Pensioni, nuove dichiarazioni del sottosegretario al Lavoro

"Uscire a 64 anni e 35 di contributi – ha detto il sottosegretario al Lavoro - senza penalizzazioni”. Questa in linea generale la proposta governativa a proposito dei requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso alla pensioni. Ferme restando, ovviamente, le misure in corso di sperimentazione che hanno trovato spazio nella legge di Bilancio 2020 come l’Ape social, l’Opzione donna e la Quota 100 che, insieme al reddito di cittadinanza, rappresenta una delle misure simbolo del precedente governo gialloverde e fortemente difesa dalla Lega di Matteo Salvini durante questi giorni di campagna elettorale per le Regionali in Emilia Romagna dove il risultato potrebbe determinare anche dei possibili mutamenti politici a livello nazionale.

Poi una proposta più favorevole per le mamme lavoratrici. “Un anno di contributi in più – ha spiegato Francesca Puglisi nell’intervista concessa a La Repubblica - alle madri per ogni figlio”.

Puglisi annuncia anche pensioni ad hoc per mamme lavoratrici

Se questa idea andasse in porto non avrebbe più motivo di esistere Opzione donna perché sarebbe “molto più penalizzante” visto che calcola le pensioni con il sistema puramente contributivo.

Tra le proposte di mediazione che il governo intende portare al tavolo con i sindacati il 27 gennaio anche quella che riguarda il futuro previdenziale dei giovani oggi fortemente penalizzati da lavori precari, carriere discontinue, disoccupazione dilagante. “Ai giovani – ha annunciato l’esponente del governo - una pensione di garanzia fino a 750 euro al mese a integrazione dei contributi versati, a patto – ha specificato il sottosegretario Puglisi - che abbiano almeno venti anni di contributi".

Ancora non è chiaro quanto costerebbero le misure a cui sta pensando il governo per la nuova riforma delle pensioni.

Nel piano del governo anche le pensioni di garanzia per i giovani

"Stiamo facendo i calcoli", ha detto il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali a proposito dei costi necessari, però "occorre agire ora – ha sottolineato - e riscrivere la legge Fornero”. Sono due i principi cardine che devono orientare la nuova riforma che sta immaginando il governo giallorosso guidato dal premier Giuseppe Conte: “Equità intergenerazionale – ha spiegato Francesca Puglisi - e sostenibilità del sistema previdenziale". Le coperture finanziare andrebbero trovate, secondo l’esponente del governo, nella rimodulazione dell’Iva (Imposta sul valore aggiunto) e ai risparmi che si otterranno complessivamente per la minore spesa relativa a Quota 100, la pensione anticipata a 62 anni con 38 anni di contributi che finora è stata chiesta da meno lavoratori rispetto a quelli inizialmente previsti, resta però da capire come andrà la sperimentazione a conclusione dei tre anni.