Test sierologici per tutti gli insegnanti e il personale ATA che rientreranno a Scuola a partire da settembre. Per gli studenti, invece, verranno effettuati test molecolari a campione durante l'anno. La proposta è ribadita dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, che pare aver accolto le indicazioni del Cts (Comitato tecnico-scientifico), ipotizzando l'inizio dei test a partire da 2 settimane prima dell'inizio delle scuole.
Test sierologici a settembre per tutti gli insegnanti e ATA
La scuola riaprirà a settembre con grandi cambiamenti che vengono resi noti di giorno in giorno, man mano che l'estate avanza.
Dopo le ipotesi del Comitato tecnico-scientifico a proposito di ingressi separati, mascherine a scuola sopra i 6 anni, distanziamento di un metro e banchi singoli, è ora il momento di stimare le condizioni di salute del corpo docente, del personale ATA e degli studenti.
Il ministro Speranza avrebbe accolto le indicazioni del Cts dichiarando che prima del rientro in classe, tutti gli insegnanti e il personale ATA saranno sottoposti a un test sierologico (prelievo del sangue) per la Covid-19. Per gli studenti, invece, il controllo sarà un test molecolare (tampone) e sarà predisposto a campione durante tutto il corso dell'anno scolastico 2020/2021.
Secondo quanto riportato dal Corriere, si legge che "appare scontato che si procederà con uno screening a tappeto sui dipendenti.
Tanto che il commissario Domenico Arcuri sarebbe già pronto ad attivare la gara d’appalto per la fornitura di due milioni di test".
Il test dovrebbe essere eseguito due settimane prima dell'inizio dell'anno scolastico (fissato per la metà di settembre, come dichiarato della ministra Azzolina) a insegnanti e personale ATA. Chi dovesse risultare positivo, sarebbe sottoposto a test con tampone.
Nel caso di conferma della positività, il paziente dovrebbe osservare la quarantena.
Il 'medico scolastico': al vaglio l'introduzione nelle scuole
Con l'introduzione dei test sierologici e dei test molecolari nelle scuole, il ministro Speranza spera di riuscire a ottenere un "monitoraggio costante" per la Covid-19. Come riportato da OrizzonteScuola, la ministra Azzolina ha dichiarato che i test "possono permettere di tornare ancora più in sicurezza a scuola" senza ritardare l'inizio del prossimo anno scolastico.
Aggiungendo che le tempistiche sono di competenza del Ministero della Salute.
Il ministro Speranza ha poi ribadito il dovere di “ricostruire un rapporto organico tra scuola e sanità". Secondo il ministro, questo potrebbe significare il "recupero del senso di una norma del 1961 che introduceva la medicina scolastica". Norma poi superata negli anni '90.
A questa visione sarebbe correlato il dibattito su un ipotetico presidio medico sanitario da istituire in ciascun istituto scolastico d'Italia. A questo proposito, l'ANP (Associazione nazionale dirigenti pubblici) attraverso la voce del suo rappresentante per il Lazio Mario Rusconi, ha chiesto di poter “ripristinare la figura professionale del medico scolastico".
Una scelta in questo senso potrebbe rivelarsi "fondamentale per una corretta gestione delle profilassi antivirus" al fine di evitare l'estensione dei contagi. Secondo i sindacati, la responsabilità della presa in carico di eventuali pazienti affetti da Covid-19 potrebbe essere affidata alle ASL.
Nuove proposte per la scuola: non solo test sierologici, ma anche supporto psicologico
Curare il corpo senza prendersi cura della mente però, come insegnano i grandi classici, vale poco. Oltre ai test sierologici e i test molecolari per monitorare i contagi attraverso un presidio medico scolastico, potrebbe essere utile supportare le emozioni degli studenti anche con un presidio psicologico scolastico.
A proporlo è sempre Mario Rusconi che sposta il focus sulla condizione psicologica degli studenti alle prese con il rientro a scuola dopo il lockdown. Una chiusura che ha costretto ragazzi di ogni età a rimanere serrati in casa per molto tempo in balia della didattica digitale.
"Per molti di loro si sono create situazioni emotive più o meno gravi - riporta TecnicadellaScuola, citando le parole di Rusconi - da risolvere proprio con interventi di supporto di équipe psicopedagogica". Un team che potrebbe supportare professionalmente anche il corpo docente nel proporre interventi formativi ad hoc. E i genitori degli studenti nella gestione di eventuali "atteggiamenti difficili" tipici di emozioni mal metabolizzate.