In favore di autonomi con partita Iva, liberi professionisti ordinistici e non potrebbero arrivare contributi a fondo perduto. La misura dovrebbe essere inserita nel decreto 'Sostegno' in fase di stesura da parte del Governo. E, dopo un anno dall'ultimo bonus dei 600 euro previsto in due occasioni, il governo pensa a una nuova misura che dovrebbe riguardare una platea maggiore di destinatari, maggiormente colpiti dalla crisi economica dovuta alla pandemia. Più nel dettaglio, allo studio c'è il superamento dei codici Ateco e l'introduzione di 4 fasce d'indennizzo:

  • 30% della perdita per chi ha un fatturato fino a 100 mila euro;
  • 25% della perdita per redditi fino a 400 mila euro;
  • 20% fino a ricavi per un milione;
  • 15% della perdita per professionisti e imprese con un fatturato da un milione fino a 5 milioni.

I contributi vanno da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 150mila euro.

Indennizzi a fondo perduto immediati: pagamenti entro il 30 aprile

Gli aventi diritto dovrebbero essere tutti i titolari di partita Iva con ricavi non superiori a 5 milioni di euro e perdite di almeno il 33%. Il requisito della perdita del fatturato del 33% andrebbe calcolato sulla media mensile del fatturato 2020 rispetto a quella del 2019. Prevista anche per le categorie coinvolte una definizione agevolata degli avvisi bonari (relativi al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2017-2018) che consentirebbe di versare l’importo dovuto al netto di sanzioni e somme aggiuntive in modo automatico e senza presentazione di domanda da parte dei titolari. Dovrebbe quindi eliminarsi la confusione a cui sono stati sottoposti avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri e tutti gli autonomi a partita Iva nel 2020.

Circa i tempi previsti per la concreta erogazione dei contributi sul conto corrente si parla del 30 aprile, data certa oltre la quale non si dovrebbe andare. I contributi a fondo perduto però non sono l'unica novità. Infatti, dovrebbe essere ripescata anche la norma che prevede la malattia come giustificazione di impedimento per lo svolgimento dell'attività professionale, compreso il mancato rispetto delle scadenze e lo svolgimento degli adempimenti stabiliti in agenda.

Malattia e congedo parentale per gli autonomi sotto forma di bonus o credito d'imposta

La seconda novità riguarda il congedo parentale. La sua estensione a professionisti e autonomi con partite Iva potrebbe realizzarsi tramite l'erogazione di un bonus o un credito d'imposta. Le associazioni di categoria hanno chiesto a gran voce tale misura nelle situazioni in cui tenere i figli a casa significa essenzialmente perdere intere giornate di lavoro.

Il rifinanziamento dei congedi parentali dovrebbe coprire i costi di chiusura delle scuole o di semplice sospensione dell'attività scolastica in presenza. Non resta che attendere l'evoluzione del provvedimento e se tutti questi aiuti saranno affettivamente garantiti ai lavoratori autonomi e alle imprese colpiti dall'emergenza Covid.