Nuovi contributi a fondo perduto per le partite IVA, per un totale di 14 miliardi di euro. Nella bozza del decreto Sostegni bis, che dovrebbe esser approvato nelle prossime settimane dal Consiglio dei ministri, dovrebbe essere confermato il criterio della perdita per accedere agli indennizzi. Quello che potrebbe cambiare è però l'introduzione di una doppia opzione per ottenere il sostegno economico riservato a imprese e partite Iva. I presupposti per avere diritto al bonus dovrebbero rimanere il calo medio mensile di fatturato pari almeno al 30% e i ricavi non superiori a 10 milioni nel 2019.

Il governo mira a includere nella platea dei beneficiari i soggetti rimasti fuori dal primo ristoro. In questo modo potranno accedere ai contributi anche quelle attività a più forte stagionalità escluse dal primo decreto. Allo studio del governo c'è però anche l'idea di far scattare gli indennizzi rispetto alle perdite di bilancio, in modo da tener conto anche dei costi sopportati dalle partite Iva, con un'attenzione al dato del margine operativo lordo, che sintetizza il rapporto fra ricavi e costi a quello del risultato di esercizio. Il decreto Sostegni bis dovrebbe poi confermare il Reddito di emergenza, accanto al bonus 2.400 euro per lavoratori stagionali e del turismo e il bonus affitto.

Due binari per il calcolo del nuovo contributo a fondo perduto

Sono state ipotizzate quindi due opzioni di ristoro a scelta del contribuente, sebbene il calcolo delle perdite sarà sempre in base ai corrispettivi o al fatturato. Da un lato è prevista la possibilità di scegliere il pagamento automatico di un contributo pari a quanto già erogato agli operatori economici beneficiari del ristoro ottenuto con il primo decreto Sostegni, equivalente al 100% del primo indennizzo.

In questo caso non ci sarà bisogno di presentare una nuova domanda all’Agenzia delle Entrate proprio perché l'erogazione arriverà automaticamente sul conto corrente.

La seconda opzione prevede, al contrario, l'inoltro di una nuova istanza del contributo a fondo perduto da parte di chi svolge attività di impresa, arte o professione che sono titolari di partita Iva.

In tal caso il ristoro dovrebbe esser calcolato mettendo a confronto il periodo compreso dal 1 aprile 2020 al 31 marzo 2021 rispetto allo stesso periodo compreso 2019-2020.

L'importo dovrebbe esser determinato applicando alla perdita di fatturato le consuete aliquote:

  • 60% con ricavi non superiori a 100.000 euro;
  • 50% con ricavi compensi fra 100.000 a 400.000 euro.

Come si presenta la domanda

La domanda per quanti vogliono accedere alla seconda opzione, di dovrà presentare telematicamente all’Agenzia delle Entrate. A tal proposito l'Agenzia delle Entrate dovrebbe emanare un decreto attuativo con cui indicherà modalità e termini.