Dal 15 ottobre 2021 il Green Pass diventa obbligatorio per tutti i dipendenti appartenenti ai settore pubblico e privato. Lo ha stabilito il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 settembre e firmato dall'attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le aziende si preparano ad affrontare nel migliore dei modi questa novità, cercando di capire quali siano le regole da rispettare per evitare di ricorrere in sanzioni.

Green Pass, le regole per il settore pubblico e privato

Dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021, data che segna la fine dello stato di emergenza, i dipendenti del settore pubblico e privato sono obbligati a presentare sul luogo di lavoro la certificazione verde che attesta di aver fatto la vaccinazione o di essere negativi al tampone o guariti dal Covid 19.

Il Green Pass è composto da un QR Code che permette la veridicità e l'autenticità della certificazione e dovrà essere mostrato dal dipendente sul luogo di lavoro, al soggetto incaricato dell'accertamento tramite l'apposita app VerificaC19.

Le aziende dovranno pertanto, entro il 15 ottobre, organizzarsi per i controlli, pena una multa che va da 400 euro a 1.000 euro.

Sanzioni per i lavoratori privi di Green Pass

Questa misura innovativa nel mondo del lavoro coinvolgerà dal 15 ottobre ben 23 milioni di lavoratori, 14 dei quali appartenenti al settore privato. Cosa succede, però, a un lavoratore che risulti privo di autorizzazione? Le sanzioni in capo al lavoratore sono le seguenti:

  • una sanzione amministrativa compresa tra i 600 euro e i 1.500 euro;
  • azioni disciplinari così come previsto dai contratti collettivi del settore di appartenenza;
  • il lavoratore sarà considerato assente ingiustificato senza diritto allo stipendio fino alla presentazione del Green Pass;
  • si perde ogni altra componente della retribuzione, anche previdenziale, con carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario. I giorni di assenza non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità.

Oltre a queste sanzioni elencate, vi è la possibilità da parte delle aziende con meno di 15 dipendenti di sospendere il lavoratore dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata.

Inoltre il datore di lavoro dovrà effettuare una segnalazione anche alla Prefettura di competenza per la determinazione della sanzione amministrativa.

Green Pass e smart working

A seguito della pandemia in molte aziende italiane si è registrata un'impennata di lavoratori in smart working. Il testo del dpcm, però, specifica che il mancato possesso del Green Pass non autorizza il lavoratore a svolgere la propria attività lavorativa in smart working.

Laddove però il datore di lavoro chieda al dipendente, per motivi organizzativi, di lavorare da remoto, non vi è l'obbligatorietà della certificazione Covid 19, in quanto solo necessaria per l'accesso ai luoghi di lavoro.