L'abilitazione all'insegnamento per partecipare ai concorsi della scuola potrebbe passare a breve dalla riforma dei crediti formativi universitari (Cfu). Per gli aspiranti docenti il numero di Cfu da raggiungere potrebbe essere pari a 60, ma sarebbero previsti degli "sconti" per gli insegnanti precari che hanno già svolto supplenze e anni di servizio nella Scuola. Saranno pertanto tre le strade per ottenere i crediti formativi necessari per insegnare nelle scuole: due strade riguardano i neolaureati che potrebbero ottenere i Cfu e l'abilitazione già nel corso magistrale universitario o, nella seconda ipotesi, la metà dei crediti formativi durante gli anni accademici.

La terza strada è proprio quella più breve dei docenti precari con 36 mesi di servizio nella scuola ammessi direttamente al concorso mediante un percorso semplificato dopo l'esperienza maturata in cattedra.

Scuola, come si ottiene l'abilitazione all'insegnamento e cosa potrebbe essere richiesto agli aspiranti docenti

La riforma dei crediti formativi per l'insegnamento nella scuola è prevista da una bozza di decreto legge che arriverà nei prossimi Consigli dei ministri di Mario Draghi per l'approvazione. Dopo le varie abilitazioni assicurate dalla Scuola di specializzazione all'insegnamento secondario (Ssis), dal Tirocinio formativo attivo (Tfa), dai Percorsi abilitanti speciali (Pas), dalla laurea abilitante per le scuole dell'infanzia e primaria, il percorso triennale Fit mai entrato in vigore, la riforma toccherà l'abilitazione all'insegnamento delle scuole medie e superiori.

In base alla bozza, sarà necessaria la laurea triennale e magistrale, quella del 3+2, oppure la laurea a ciclo unico più, per entrambi i titoli, il conseguimento di 60 crediti formativi. Le materie sarebbero le medesime necessarie agli attuali 24 crediti formativi, ovvero quelle antro-psico-pedagogiche.

Scuola, abilitazione all'insegnamento durante l'università e partecipazione ai concorsi per docenti

Con la riforma dell'abilitazione all'insegnamento nelle scuole, seguendo lo schema di riforma della bozza, si aprirebbero tre possibilità. La prima consiste nel conseguire i 60 crediti formativi universitari nelle materie antro-psico-pedagogiche nei due anni del corso di laurea magistrale o negli ultimi due di quelli a ciclo unico.

In altre parole, l'aspirante conseguirebbe i 60 Cfu necessari negli ultimi due anni della laurea 3+2 o di quella a ciclo unico. Non è ancora chiaro, invece, se i crediti formativi per l'insegnamento saranno aggiuntivi rispetto ai 120 crediti disciplinare. L'abilitazione all'insegnamento potrebbe arrivare durante la seduta di laurea. L'aspirante docente che partecipa al concorso nella scuola e lo supera, viene immesso direttamente all'anno di prova.

Scuola, riforma Cfu: come prenderli durante gli anni di università e dopo aver superato il concorso docenti

La seconda strada per conseguire l'abilitazione per insegnare nella scuola passa per una via di mezzo rispetto alla prima. L'aspirante docente prenderebbe 30 crediti formativi universitari durante gli anni di corso di laurea, riservandosi di completare i 60 Cfu durante il primo anno di insegnamento a tempo determinato nel caso in cui superasse il concorso nella scuola.

Solo successivamente avrebbe inizio l'anno di prova per arrivare alla stabilizzazione in cattedra e al contratto a tempo indeterminato.

Scuola, in arrivo la riforma delle assunzioni anche per i docenti precari: in cattedra con lo 'sconto' dei Cfu

I docenti precari della scuola dovrebbero seguire una via alternativa per conseguire l'abilitazione all'insegnamento. Gli insegnanti che hanno prestato servizio da supplenti nella scuola per almeno 36 mesi, infatti, accederebbero direttamente ai concorsi pubblici nella scuola, senza avere i 60 crediti formativi universitari richiesti agli altri aspiranti docenti. Al superamento del concorso, i docenti precari svolgerebbero direttamente l'anno di prova.