La tragedia si è consumata presso il reparto di ostetricia della struttura ospedaliera 'Vito Fazzi' di Lecce, questa mattina un neonato è morto all'interno della sua culla. Sembrerebbe che le condizioni di salute del bimbo, si sarebbero improvvisamente aggravate durante la notte a causa di una crisi respiratoria. Ora la Procura di Lecce, nella persona del Sostituto Procuratore Giovanni Gagliotta, ha aperto un fascicolo per fare chiarezza su quanto accaduto.

Da quanto si è potuto constatare, il bambino non presentava particolari problemi alla nascita e non era stata riscontrata in lui alcuna patologia, ma durante la notte, dopo l'ultimo allattamento, il bimbo ha cominciato ad avere problemi di respirazione e questa mattina la sua breve vita è improvvisamente terminata.

I genitori del bambino, residenti a Calimera, si sono immediatamente recati al vicino posto di polizia all'interno dell'ospedale, per sporgere denuncia. Il fatto strano è che al momento della nascita, i sanitari hanno proceduto ai controlli di routine e non hanno riscontrato alcuna problematica legata alla salute del neonato. Il Pubblico Ministero ha immediatamente disposto l'autopsia del piccolo corpicino ed il sequestro della cartella clinica per iniziare ad acquisire elementi validi, per risalire alla causa del decesso ed individuare eventuali responsabilità.

Al momento si sospetta una sindrome da aspirazione meconio, si tratta di una particolare situazione medica che di solito si sviluppa in prossimità del parto, in pratica il bambino potrebbe aspirare meconio misto con il liquido amniotico che è comunemente noto nella medicina neonatale.

Non sono comunque escluse ipotesi di malformazioni congenite, che si sono manifestate dopo la nascita. Ora la cosa principale da appurare è la motivazione per la quale il bambino ha perso la vita e scongiurare in maniera assolutamente certa che ci sia stato errore o trascuratezza da parte del personale medico ed infermieristico. Nei prossimi giorni si conosceranno altri dettagli legati a questa dolorosa tragedia.