Le bollette e gli affitti non aspettano, gli stipendi dei precari della Scuola, invece sì, quelli possono aspettare. Il Miur aveva promesso che la situazione si sarebbe normalizzata con l'inizio del 2016 ma, in realtà, i disagi non sono affatto finiti, anzi: l'impressione è che, purtroppo, siamo solo all'inizio.

Ormai si parla di almeno trentamila docenti senza stipendio da mesi: i più fortunati da quest'anno ma c'è chi è ancora in arretrato dal mese di ottobre. Si calcola che solo un precario su tre è riuscito, finora, a percepire il salario del suo duro lavoro.

Ultime news scuola, martedì 8 marzo 2016: 30.000 supplenti senza stipendi

Sembra ieri quando, in prossimità delle festività natalizie, il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e il suo 'collega' dell'Economia, Pier Carlo Padoan apposero la propria firma al decreto che stabiliva lo stanziamento dei fondi necessari al pagamento degli stipendi ai supplenti. Il sottosegretario al Miur, Davide Faraone, assicurò persino che l'inconveniente accaduto negli ultimi mesi del 2015, non si sarebbe più verificato nel 2016: 'Il prossimo anno non si verificheranno disguidi o ritardi', questa la promessa fatta dal Miur tra una bottiglia di spumante e una fetta di panettone.

Stipendi precari in ritardo: oltre al danno, c'è pure la beffa

L'auspicata 'normalizzazione', invece, non c'è stata: alcuni supplenti hanno ricevuto una o due mensilità, altri ancora nulla. E se arrivano gli stipendi, lo fanno con sensibile ritardo rispetto alla scadenza contrattuale. Eppure gli insegnanti sono sempre al loro posto, tutti i giorni, con la loro immensa dose di dignità quotidiana, nonostante la tanta, tanta amarezza mischiata alla rabbia per una situazione grottesca ed assurda.

Oltre al danno, c'è pure la beffa: infatti, quei pochi precari che hanno beneficiato dello stipendio non hanno potuto godere della detrazione sulle imposte, in quanto trattasi di pagamenti che si riferiscono ad arretrati: quindi importi inferiori a quanto loro spettante e senza bonus Renzi.

Scuola, ritardo stipendi precari: UIL 'La colpa è anche della Buona Scuola'

Chi si è giustamente lamentato per questa ennesima ingiustizia, si è sentito rispondere che i soldi verranno resi con la dichiarazione dei redditi del 2017.

Uno dei problemi di base, come spiegato da Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, è rappresentato dall'aumento 'inaspettato' delle supplenze, inaspettato perchè proprio la riforma Buona Scuola doveva ridurre drasticamente, sin dai primi mesi della sua applicazione, la cosiddetta 'supplentite'. In più c'è un sistema informatico che non funziona a dovere e che rende difficoltosa la procedura relativa ai pagamenti.

E se fossero i ministri Giannini o Padoan a non percepire il loro 'lauto' stipendio, che succederebbe?