Momenti di paura ieri sera sulla Ss 613, nei pressi dello svincolo per Squinzano, intorno alle 20:00, dove un bus con a bordo alcuni tifosi del Pescara è stato preso di mira da un gruppo di ultras del Lecce. Il motivo del folle gesto di questi ultimi non è stato ancora chiarito, ma probabilmente si è trattato di una sorta di vendetta per alcuni scontri che c'erano stati tra le due tifoserie durante la partita del girone d'andata. Pescara e Lecce si sono affrontati ieri sera alle 21:00 allo stadio via del Mare, la partita era valida per la trentesima giornata di Serie B.

Gli scontri sono avvenuti prima del match.

Mazze, sassi e petardi scagliati contro il bus

Gli automobilisti che in quel momento si trovavano a passare hanno riferito che i balordi sono entranti in azione all'improvviso, ed erano incappucciati. A questo punto hanno cominciato a scagliare contro il mezzo di tutto: mazze, sassi, petardi. Il bus è rimasto comunque danneggiato dal violento assalto dei sostenitori leccesi. Un gesto folle, come detto, che ha rischiato anche di provocare conseguenze abbastanza serie agli automobilisti di passaggio. In totale il bilancio degli scontri è di tre feriti, uno di loro estraneo ai fatti. Si tratta, secondo quanto riporta la testata giornalistica locale on-line, Brindisi Report, di un automobilista che si era fermato sulla corsia opposta per vedere che cosa stesse succedendo.

Il soggetto sarebbe stato quindi travolto da un'auto che faceva retromarcia. Immediatamente sul luogo del fatto di cronaca si sono recate a sirene spiegate le autoambulanze del 118, giunte dalle località vicine. I feriti sono stati trasportati in ospedale, sul posto anche le Forze dell'Ordine, che stanno tentando di risalire agli autori dell'agguato.

I feriti, come riporta stamane Repubblica, sulle sue pagine on-line, sarebbero ricoverati in condizioni piuttosto serie all'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce. Uno di loro pare sia stato colpito alla testa da una pietra, e ha riportato un trauma cranico.

La testimonianza: 'Si sentiva gridare e sparare, mia figlia piangeva di paura'

È drammatica la testimonianza di un'automobilista che si trovava nei pressi del luogo dell'agguato. La stessa è stata raccolta dai colleghi di Brindisi Report. L'intervistato ha riferito ai media che c'era il caos, si sentiva gridare e sparare e sua figlia piangeva dalla paura. Gli spari, lo precisiamo, non sarebbero riconducibili a qualche arma da fuoco, ma all'esplosione dei fumogeni, oggetto che è stato anch'esso usato durante i tafferugli. I tifosi abruzzesi sono comunque riusciti ad arrivare allo stadio durante il secondo tempo, la superstrada è stata bloccata fino alle 21:30. Il match è terminato 2-0 in favore dei salentini.