Nella serata di lunedì 28 settembre gli inquirenti hanno 'chiuso il cerchio' attorno al delitto avvenuto il 21 settembre in via Montello a Lecce. A perdere la vita sono stati due fidanzati di 33 e 30, ovvero l'arbitro Daniele De Santis e Eleonora Manta. L'assassino è un 21enne di Casarano, riconosciuto poi in Antonio De Marco, studente di scienze infermieristiche presso l'ospedale Vito Fazzi, che ha confessato di aver ucciso i due.

Secondo il pm Maria Consolata Moschettini il killer "poteva uccidere ancora" e voleva realizzare un delitto "spettacolarizzato".

Il giovane si trova ora rinchiuso nel carcere di Borgo San Nicola a Lecce e si dice "pentito" di quello che ha fatto: nella giornata di oggi 1° ottobre verrà sottoposto all'interrogatorio di garanzia davanti al gip Michele Toriello.

Il cronoprogramma del delitto

I carabinieri del Nucleo Investigativo sono riusciti ad arrivare al 21enne tramite una serie di indizi che l'assassino ha lasciato sulla propria strada. A partire da alcuni bigliettini di carta: su uno di questi, perso dal ragazzo nel cortile del condominio di via Montello, c'era disegnata una dettagliata mappa della zona che sarebbe dovuta servire per evitare le telecamere di sorveglianza installate nella zona.

Il ragazzo casaranese era stato in precedenza affittuario di una stanza proprio nell'appartamento dove Daniele viveva assieme alla sua fidanzata.

Fino all'agosto scorso il 21enne avrebbe beneficiato dell'affitto, poi De Santis lo avrebbe avvisato che da quest'anno non avrebbe più messo a disposizione le camere della casa agli studenti, in quanto voleva ristrutturarla per poi cominciare la convivenza con Eleonora.

A quel punto il ragazzo ha deciso di tornare a Lecce comunque e di prendere una stanza in affitto in via Fleming.

Qui i militari dell'Arma hanno trovato un altro bigliettino sul quale c'era scritto il cronoprogramma dell'omicidio, che secondo i calcoli dell'autore del misfatto doveva durare un'ora e mezza.

Alcuni dettagli vengono chiariti

Con il passare dei giorni e delle ore gli investigatori stanno chiarendo anche altri dettagli del delitto.

A partire da parole e frasi che i vicini di casa avrebbero udito negli istanti in cui avveniva la tragedia. Un testimone ha riferito di aver sentito Daniele urlare le parole: "Andrea...". Costui sarebbe un vicino di casa della coppia.

Resta da chiarire ancora il movente del delitto. Il 21enne ha soltanto dichiarato di aver agito in questa maniera perché vedeva quella coppia felice. Contro di lui adesso pende l’accusa di duplice omicidio, aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà.