Tutti lo conoscono come Fish (il pesce) soprannome nato per la sua passione per l'acqua, dove ama rimanere il più a lungo possibile, ma il suo vero nome è Derek William Dick. A Milano doveva cantare già il 26 novembre, ma un fastidioso problema fisico lo ha costretto a rimandare l'incontro con i fan, che si svolgerà ora domenica 8 febbraio al Blue Note. E sono in molti ad attendere il ritorno di questo cantante scozzese dalla mole imponente, dalla voce calda (anche se nel corso degli anni ha avuto dei problemi allo "strumento") e dal carisma intatto.
Sì, perché puoi anche ingrassare qualche chilo e perdere i capelli, come nel suo caso, ma il talento, la "presa" sul pubblico rimane la stessa. Una dote messa in mostra negli anni '80 con i Marillion, storico gruppo britannico di new progressive che, proprio mentre il rock progressivo veniva dato per morto e sepolto dopo i colpi subiti dal punk prima e dalla pop dance poi, infischiandosene delle mode si presentò al pubblico con una musica che arrivava dal passato, aggiornata con un piglio più fresco e aggressivo per non risultare troppo retrò. Furono i Marillion gli esponenti più noti della "rinascita progressiva" del periodo, che contò anche su I.Q., Twelfth Night, Pendragon, Pallas. Gruppi validi, ma che rimasero sempre confinati all'interno del ristretto "recinto prog" di quel decennio.
Per i Marillion, invece, fu diverso. E con "Script for a jetser's tear" fu subito amore tra il cantante scozzese, dalla presenza scenica invidiabile, e un pubblico che, perlomeno in parte, continua a seguirlo ancora oggi. Dopo arrivò il grande successo di "Misplaced childhood", più tardi ancora l'addio ai Marillion e una carriera solista iniziata subito bene con "Vigil in the wilderness of mirrors", ma dopo altalenante, costellata di qualche buona idea e diverse difficoltà, non solo artistiche.
Ora Fish sembra ritornato a nuotare in acque calme, e i nostalgici dei tempi passati, gli ex giovani che coraggiosamente ascoltavano negli anni '80 questo genuino omone scozzese e i suoi ex "compagni di viaggio" musicale Steve Rothery, Mark Kelly, Pete Trewavas e Ian Mosley - alla faccia delle ragazzine che piangevano sulle facili note dei Duran Duran - si daranno appuntamento al Blue Note. Blue come il colore dell'acqua, in cui il pesce "nuoterà" a Milano ancora per una sera.