In un modo o nell'altro, la FIAT continua a far parlare di sè: dopo l'accordo con il colosso americano Chrysler e la nascita della FCA (Fiat Chrysler Automobiles), datata 29 gennaio 2014 e fortemente voluta da Marchionne, arriva il primo brutto colpo: 19500 veicoli prodotti nei primi mesi del 2014 sono stati richiamati dalla casa madre a causa di un problema alla gestione elettronica della trasmissione.

A seguito delle segnalazioni sempre più numerosi e veementi dei possessori del modello Fiat 500L, commercializzato in buona parte negli Stati Uniti (18100 unità) e il resto in Canada (1400 unità), gli ingegneri del marchio italo-americano hanno scoperto un'anomalia nel software di gestione della doppia frizione e del cambio a sei marce: una componente elettronica non rispondeva nella giusta maniera in caso di temperature particolarmente elevate, generando un tilt del programma di controllo che si manifestava ai guidatori tramite una notevole lentezza o un'impossibilità di cambiata.

Una volta trovata la causa dell'inconveniente, la FCA ha fatto partire i primi avvisi ai possessori delle sfortunate 500L che dovranno tornare in fabbrica per un aggiornamento specifico a spese dell'azienda. Contemporaneamente è stata diramata una nota ufficiale in cui è stato dichiarato che non si sono riscontrati feriti o decessi causati della suddetta anomalia meccanica.

Insomma, periodo di grande stress per la casa di Detroit che, dopo il richiamo di un gran numero di Jeep Grand Cherokee e Dodge Durango vendute nel biennio 2012-2013, ha dovuto anche subire questo ennesimo inconveniente legato a difetti di fabbricazione non solo delle proprie vetture, ma anche di quelle "messe in comune" dalla casa torinese. Speriamo che non sia solo l'inizio.