Molti di voi se lo ricorderanno o per la divisa rossa, o per la parte che ha avuto nella famosa "spy story" che ha macchiato la stagione 2007 della F1. Nigel Stepney, meccanico di Formula 1 fin dal lontano 1977, è morto stamane a causa di un grave incidente stradale occorso nel Kent. Il 56enne era alla guida di un furgoncino e, secondo le ricostruzioni della polizia locale, dopo essere ripartito da una piazzola di sosta, è stato travolto da un camion che non ha lasciato speranze al tecnico britannico, morto sul colpo. Le indagini proseguono.

Nigel Stepney è stato una figura di spicco del paddock di F1 fin dal lontano 1977, anno che rappresentò il suo debutto lavorativo nel team Shadow.

Passò alla Lotus con Elio De Angelis e successivamente alla Benetton, facendo parte nel 1996 di quel manipolo di uomini che venne travasato nell'agonizzante Scuderia Ferrari, insieme a Rory Byrne, Ross Brawn e Michael Schumacher. Furono gli anni del successo per Nigel, che nel 2004 venne addirittura insignito del titolo di "Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana". Pochi anni dopo, dimostrò che quell'onorificenza non era completamente meritata.

Sono passati 7 anni da quella confusa stagione di F1 che verrà ricordata per due motivi principalmente: il primo (e non ultimo, chissà) titolo di Kimi "Iceman" Raikkonen...e poi, per la spy story. Molti di voi si ricorderanno di quella strana storia di polverine bianche, documenti fotocopiati ed email compromettenti che hanno portato ad uno dei casi di spionaggio industriale più noti degli ultimi anni, costato al team inglese McLaren la perdita di tutti i punti mondiali accumulati in quella stagione e una multa record di 100 milioni di dollari.

Questo grazie ad un passaggio di informazioni e progetti della Ferrari tra Stepney e Mike Coughlan, capo progettista del team britannico. Da lì, il suo nome cadde in disgrazia e venne dimenticato dai più, salvo poi riapparire nella lista di tecnici al lavoro nel team JRM impegnato nella categoria LMP1 della SportsCar.

Molti, ironicamente, penseranno ad una "giustizia divina", ad una punizione celeste.

Una cosa è certa: nonostante quella brutta vicenda di qualche anno fa, il nome di Stepney era tenuto in grande considerazione nell'ambiente motoristico, tanto da far proferire a James Rumsey, proprietario del team JRM, il seguente omaggio alla notizia del suo prematuro decesso: "Certamente, non avremmo mai raggiunto il nostro livello di successi senza la sua esperienza.

Lontano dalla pista era un padre amorevole per la sua famiglia. Il resto del team degli ingegneri di gara ha imparato tanto dall'esperienza di Nigel in questi quattro anni. La sua morte, questa mattina, ci ha sconvolti tutti. Oggi il motorsport perde uno dei suoi più grandi personaggi. Ci mancherà. Inviamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia e ai tanti amici che lascia".