Trascorsi appena tre mesi dalla presentazione da parte di FCA del nuovo piano industriale, ecco che la Fiat lancia quella che a tutti gli effetti sarà la era erede della Bravo. L'auto è a tutti gli effetti una berlina nella fascia delle compatte, quel segmento C in cui si trova, ad esempio, la Volkswagen Golf. In realtà inizialmente la Fiat sembrava poco propensa a concentrarsi in questo settore e invece, con la nuova erede della Bravo, vi rientra prepotentemente moltiplicando per tre l'offerta: oltre alla classica due volumi, verrà prodotta una tre volumi e addirittura una versione station wagon.
Da voci interne alla casa automobilistica, emerge che lo sviluppo di questa nuova berlina sta rispettando i tempi inizialmente fissati. La prima ad essere lanciata sul mercato (ma difficilmente in quello italiano) sarà la versione a tre volumi per cui è prevista una data di uscita nella seconda metà dell'anno prossimo. Saranno invece lanciate nel 2016 le versioni station wagon e quella a due volumi.
Da alcune indiscrezioni pare che il pianale non sia quello già utilizzato dalla Giuletta, ma il più economico B-Wide (quello della 500L per intenderci), con il correlativo corredo di motori sia benzina che diesel. La scelta di un pianale meno costoso deriva dal fatto che l'auto, anche se prodotta in particolare per i mercati europei più maturi, deve comunque puntare al contenimento dei costi nell'ottica di avere una maggiore competitività in un settore, quello delle berline, in cui è davvero complicato saper emergere.
Ciò spiega anche che la produzione dell'auto verrà fatta negli stabilimenti turchi del partner locale Bursa.
Il lancio della erede della Fiat Bravo è, apparentemente, in discordanza con quanto fatto emergere dalla Fiat e cioè che la sua strategia produttiva doveva contare, al fine di raggiungere gli obiettivi di competitività inizialmente fissati, su due "pilastri storici" quali la 500 e la Panda. Tuttavia quell'impostazione pare oggi superata soprattutto in virtù dell'abbandono di lanciare la versione "large" della Panda che, di fatto, non è mai divenuto un progetto concreto.