Più di qualcuno potrebbe domandarsi come mai Nissan, dopo i successi che sta avendo con la Qashqai e la Juke, voglia tornare su quel segmento delle auto compatte che sembrava aver abbandonato circa dieci anni fa in seguito al poco successo ottenuto con la produzione dell'Almera. Era il lontano 2006, infatti, quando la casa automobilistica giapponese decise di concentrarsi, in particolare, sul segmento delle crossover compatte, tramite il lancio della Qashqai. Tuttavia, a distanza di quasi dieci anni da quella decisione, Nissan torna sui suoi passi e decide di torare in maniera prepotente a produrre una vettura anche per quel comparto.

Alla base di questa nuova presa di posizione c'è, senza alcun dubbio, il fatto che le dinamiche e gli equilibri di mercato sono notevolmente cambiati rispetto al 2006.

Andrew Limbert, responsabile europeo del progetto Pulsar, spiega proprio come dal progetto dell'Almera la percezione che gli acquirenti europei hanno del marchio sia radicalmente mutato, il che consente di tornare prepotentemente sul mercato con un approccio immediatamente riconoscibile. Laddove l'Almera faticava a tenere il passo delle vetture concorrenti, in sostanza, la Pulsar dovrebbe uscire dall'anonimato, forte di un family feeling stilistico e, in particolare, di un trait d'union filosofico con i modelli più moderni e innovativi lanciati dalla stessa Nissan in quest'ultimo decennio.

In realtà c'è anche un altro motivo a spingere la casa automobilistica giapponese a voler tornare a produrre nel segmento delle berline compatte: il fatto di diventare il primo marchio asiatico in Europa, progetto tuttavia di non facile realizzazione tenendo conto che, ad oggi, Toyota ha una posizione assolutamente dominante nel Vecchio Continente.

Pertanto con il lancio sul mercato della nuova Pulsar emerge un tema su cui vale assolutamente la pena soffermarsi: il fenomeno del crossover è, in Europa, un mercato piuttosto florido, ma le case automobilistiche non possono permettersi comunque di abbandonare i settori di vitale importanza. Da qui la decisione di Nissan di dare battaglia agli altri marchi mondiali.