Da quando la Mitshubishi Lancer Evo non è più presente fra i listini è rimasta la sola Subaru WRX STi a presidiare la minuscola nicchia delle berline studiate per dare il proprio meglio nella guida al limite, soprattutto se non si dovessero percorrere strade ben asfaltate e asciutte. Auto sicuramente poco ricercate dalla massa, ma che hanno sempre e comunque un loro pubblico di riferimento quello, per intenderci, che il week end ama sfogare la propria voglia di velocità nei circuiti e nelle competizioni rallistiche. La nuova Subaru WRX STi, in qualità di ultima evoluzione di un modello nato nel lontano 1992 per dominare nei rally e che da qualche anno ha migliorato le sue performance per le gare di durata, ha tutte le caratteristiche necessarie per venire incontro alle esigenze dei piloti che ricercano un certo tipo di qualità nella vettura da guidare.

L'auto è dotata di un efficientissimo sistema di trazione integrale con tre differenziali autobloccanti: anche se quello centrale è gestito elettronicamente, lascia comunque al guidatore la possibilità di poter modificare manualmente la ripartizione della coppia tra avantreno e retrotreno, in maniera da adattarsi sia alle peculiarità del percorso e sia allo stile di guida del conducente, sfruttando al massimo i ben 300 cavalli erogati dal quattro cilindri boxer biturbo.

Naturalmente la nuova Subaru WRX STi non è propriamente la vettura ideale per gite fuoriporta con la propria famiglia, le code cittadine tipiche dei tragitti casa - lavoro o per la spesa del sabato. Ciò, tuttavia, non impedisce di poterla utilizzare anche in quelle circostanze dato che l'auto è in grado di accogliere comodamente cinque persone adulte ed un discreto numero di bagagli.

Naturalmente per la guida di tutti i giorni, il conducente deve accettare la rigidità dei pneumatici e delle sospensioni, oltre che una durezza dei comandi fondamentali come ad esempio il cambio. Tutti dettagli che, tuttavia, possono assolutamente non esser presi in considerazione se si guida la Subaru WRX STi nel suo ambiente ideale, quello cioè della pista in cui si nota palesemente l'estrema potenza del propulsore (che diventa esuberante sopra i 4000 giri) e l'ottima calibrazione dell'assetto che le consentono di arrivare ad una velocità massima di ben 254 km/h.