Un sonoro avvertimento proviene dalla Codacons a vantaggio degli automobilisti che ricevono multe di divieto di sosta all'interno delle strisce blu, dopo aver pagato il grattino e al controllo dell'agente incaricato risulta scaduto. La legge in questo caso dice che il consumatore non può essere multato nello specifico, per divieto di sosta. La Codacons specifica che i Comuni possono chiedere solo la differenza dell'importo non pagato con l'aggiunta di eventuali penalità.
Codacons e il divieto di sosta - Molti Comuni italiani non si sono adeguati alla legge e fanno emettere dai propri vigili urbani le multe per sosta vietata.
Nello specifico, i cittadini che hanno regolarmente pagato il parcheggio ed esposto il documento al'interno della vettura e poi successivamente alla scadenza non lo rinnovano, non possono essee in alcun modo verbalizzati. Il Codacons richiama l'articolo 7 del Codice della Strada e contesta ai verbalizzanti la scorretta applicazione della sanzione amministrativa di € 25,00, ma dovrebbero notificare all'interessato solo la differenza tra i due importi.
Su questa vicenda, è intervenuto anche il Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, il quale ha ammonito i Comuni dando ragione al Codacons, lo stesso Ministro ha anche dichiarato che le multe comminate ai cittadini, devono essere annullate d'ufficio e inoltrare la richiesta alle prefetture competenti territorialmente.
Nonostante questo, molti Comuni non si sono ancora adeguati alla normativa e continuano a multare gli automobilisti senza neppure tener conto del monito impartito dal titolare del Ministero dei Traporti.
Codacons e l'invito al ricorso - In ogni caso il Codacons ha invitato tutti gli automobilisti interessati a non pagare nella maniera più assoluta le sanzioni e di rivolgersi agli enti competenti, per aprire una procedura di ricorso contro il Comune interessato e contestare la 'violazione'. Possiamo dire che finalmente è stata approvata una norma a favore dei cittadini, ma come succede spesso, gli enti non si adeguano quasi mai quando si tratta di fare cassa a discapito dei contribuenti.