Niente da fare, il caos relativo alla questione del bollo sulle auto storiche da 20 a 29 anni non accenna a placarsi. Questo nonostante alcune settimane fa sia giunto il chiarimento dal Ministero dell'Economia sulla vicenda. Secondo i tecnici del Ministero infatti, essendo il bollo un tributo regionale derivato, le regioni non possono derogare alla decisione dello Stato centrale. Questo sembrava aver messo la parola fine alla vicenda, ma in realtà le cose non sembrano andare così. Infatti continuano le proteste e le minacce da parte dei rappresentanti delle categorie interessate dal provvedimento.
Tra chi invita a proteste clamorose davanti al Parlamento, chi parla di ricorsi alla Corte Costituzionale o alla Corte Europea e chi parla di Class Action, in pratica se ne stanno vedendo di tutti i colori.
Bollo auto storiche: il caso delle 'sei regioni'
La vicenda per chi non l'avesse seguita con attenzione parte dall'approvazione dell'ultima legge di Stabilità, lo scorso mese di Dicembre. In essa infatti era contenuta una norma che prevedeva il venir meno dell'esenzione che fino a quel momento garantiva a chi aveva un'automobile con più di 20 anni di età e iscritta nei registri dell'Asi di non pagare il bollo. Il motivo dell'esenzione era quello di tutelare tutti coloro che possedevano auto considerate di valore storico e che quindi venivano usate solo per partecipare a determinate manifestazioni e non per uso quotidiano.
Ovviamente non sempre le cose stavano così, visto che tra le auto che beneficiavano di tale trattamento vi erano anche vetture che di storico avevano poco o nulla.
Fatto sta che questa decisione del Governo ha sollevato enormi proteste tra tutti i possessori di auto storiche, ma anche tra coloro che vivono del restauro di queste vetture.
In questo momento ben 6 regioni si sono ribellate al Governo. Queste sono Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Basilicata e Provincia autonoma di Bolzano. In queste regioni al momento viene mantenuta l'esenzione. Ciò però provoca ancora più confusione, visto che invece nelle altre regioni i possessori di questo tipo di automobile hanno dovuto pagare regolarmente il bollo.
In questa maniera tra l'altro nasce il problema della disparità di trattamento tra cittadini, che certamente non è questione di poco conto e che alla lunga potrebbe creare grossi grattacapi all'Italia.