La questione relativa al pagamento del bollo sulle auto storiche da 20 a 29 anni, è stata una vicenda che ha caratterizzato questi primi mesi del 2015, interessando moltissime persone. Una vicenda che per un lungo periodo è stato un vero e proprio giallo e che ha causato non pochi problemi, visto e considerato il gran caos che la situazione ha portato nelle varie regioni. Infatti in seguito al provvedimento del governo, inserito nella legge di stabilità approvata lo scorso mese di dicembre, è venuta meno l'esenzione dal pagamento del bollo per questa categoria di auto.

Questo ha sollevato le proteste dei rappresentanti delle categorie interessate, che hanno annunciato in seguito al provvedimento perdite al settore per svariati miliardi.

Infatti numerosi proprietari di vetture dai 20 ai 29 anni hanno minacciato di rottamarle o venderle. Questo potrebbe causare un danno al comparto con perdita di posti di lavoro, tra coloro che vivono del restauro delle auto d'epoca. Basti pensare a meccanici, carrozzieri e piccoli artigiani. Le regioni, che poi sono coloro che dovranno applicare il balzello, hanno reagito in modo vario. Ci sono state quelle che subito si sono accodate alla volontà del governo centrale e quelle invece che si sono di fatto schierate dalla parte dei cittadini, annunciando in vario modo l'intenzione di confermare l'esenzione anche per questo anno.

La situazione ovviamente ha sollevato una grande confusione visto che ogni regione voleva fare di testa propria.

A questo punto, in seguito ad un'interpellanza parlamentare ad opera di alcuni deputati, è intervenuto il governo. Infatti i tecnici del Ministero dell'Economia e Finanza hanno fornito la propria interpretazione.

Chiarendo così che la norma statale venga applicata dalle regioni senza possibilità di deroga. Questo in quanto il bollo è un tributo regionale derivato e dunque le regioni non possono derogare di testa propria al volere del governo. A questo punto ci si chiede se la questione sia finita qui. Questo in quanto vi sono ancora consiglieri regionali che promettono battaglia. Lo stesso viene dichiarato anche da alcuni rappresentanti delle categorie interessante che non si arrendono dinanzi al chiarimento del Governo e insistono con le loro proteste.