FIAT Chrysler Automobiles vive certamente un momento delicato negli Usa. Dopo i noti problemi che hanno caratterizzato il gruppo italo americano nelle scorse settimane per quanto concerne l'importante mercato statunitense, arriva oggi la notizia di un possibile sciopero degli operai a seguito della bocciatura, tramite referendum, del rinnovo contrattuale che lo stesso Marchionne aveva stipulato con il sindacato Uaw nelle scorse settimane. Quest'ultimo è rimasto molto sorpreso dal risultato del referendum, che ha dimostrato come in realtà la base non abbia gradito l'accordo raggiunto dai propri rappresentanti col numero uno di Fiat Chrysler Sergio Marchionne.

Sciopero in vista per gli operai Fca Usa?

Dunque, da ciò deriverebbe la possibilità di uno sciopero da parte degli operai degli stabilimenti Usa di Fca, a partire dalla mezzanotte del 7 ottobre. Si tratta, insomma, di una bella gatta da pelare per Sergio Marchionne, che comunque negli ultimi anni si è trovato a dover risolvere anche problemi assai peggiori e che sicuramente nemmeno stavolta verrà frenato dalla questione. Lo sciopero in questione riguarderebbe principalmente lo stabilimento Fca di Kokomo in Indiana. Stabilimento considerato come strategico, in quanto in esso si producono i componenti e le trasmissioni di tutte le vetture del gruppo, e dunque la sua chiusura comporterebbe la paralisi generale di tutti gli stabilimenti di Fiat Chrysler in territorio americano.

Il blocco potrebbe costare molto caro a Marchionne e soci

Automotive news afferma che un eventuale blocco di Kokomo paralizzerebbe circa il 75% degli stabilimenti del gruppo italo americano in Usa. Insomma, certamente non una questione di poco conto e su cui occorre un intervento immediato da parte di Marchionne e soci prima che il problema possa definitivamente degenerare, creando seri danni economici e di immagine al gruppo.

Addirittura si parla di circa un miliardo di dollari di mancati introiti per ogni settimana di blocco. Questo fa capire come mai Fca, attraverso i propri organi di stampa, si sia detta subito pronta a trovare un nuovo accordo con il sindacato.