Non c'è pace per il settore automotive: dopo lo scandalo dieselgate, che ha portato in rosso le vendite Volkswagen negli Stati Uniti, dove sono state presentate azioni legali per 19 miliardi di dollari contro Wolfsburg, un brutto risveglio tocca ora ai vertici di Renault e Fca, anch'essi tra i più grandi colossi mondiali dell'auto. L'immediata reazione in borsa è la flessione vistosa dei titoli di entrambi i gruppi automobilistici, per i quali si schiudono adesso settimane di calvario.

Il crollo di Renault

Le agenzie di stampa internazionale hanno reso noto che nelle scorse settimane squadre della polizia antifrode francese hanno visitato gli stabilimenti Renault di Lardy e Guyancourt.

Si è trattato di vere e proprie perquisizioni volte ad appurare i livelli di emissione dichiarati per alcuni modelli del gruppo francese. Ad oggi, risultano sequestrati numerosi personal computer con cui abitualmente lavora la dirigenza Renault. L'ipotesi degli inquirenti è legata all'esistenza di software che intervengono illegalmente all'accensione dei veicoli per truccarne le emissioni, del tutto simili a quelli per cui Volkswagen è imputata.

Ci sono poi due indizi che potrebbero costituire una prova, come recita l'adagio: lo stanziamento di Renault di 50 milioni di euro per avviare indagini interne all'indomani dello scandalo dieselgate che ha colpito Volkswagen, e la denuncia di una non profit tedesca che ha esaminato le emissioni della Renaut Espace, ravvisando un livello di emissioni più alto di decine di volte dal limite consentito.

Il risultato è stato un collo del 10% del titolo Renault solo il 14 gennaio, che ha trascinato con se i cugini francesi di Psa (Peugeot - Citroen), verso cui lo scandalo potrebbe ora allargarsi.

Il crollo di Fca

Fca è invece crollata del 4% in borsa. Le ragioni di una simile tensione sono diverse rispetto a quelle che hanno colpito il titolo Renault.

Intanto si è registrato un calo del 37% delle vendite in Russia, cosa che accomuna altre case automobilistiche, che ha innervosito il titolo. Ma da Chicago sono arrivate denunce da parte di due dealer, che accusano Fca di averli spinti a gonfiare i dati sulle immatricolazioni. Ora dovranno seguire i necessari accertamenti, staremo a vedere se la vicenda sarà chiarita in fretta o si trascinerà nel tempo.