La direttiva europea 2014/94/UE prevede l'adeguamento di tutte le stazioni di rifornimento alla distribuzione di carburanti alternativi entro e non oltre il 31 dicembre 2021. Tra essi è stato inserito anche l'idrogeno, adottato come alimentazione sulle vetture fuel-cell di recente realizzazione.

Anche l'Italia deve ottemperare a tale direttiva, ed infatti entro fine 2017 il Parlamento è sollecitato ad approvare il relativo decreto legislativo. Inoltre va modificata anche l'attuale legge che limita l'erogazione dell'idrogeno a 350 bar. La direttiva europea, infatti, ha imposto una maggiorazione sull'erogazione fino a 700 bar, con l'obbligo di massimizzare le tecniche di sicurezza degli impianti che saranno sollecitati dalla maggior pressione.

Tutto ciò consentirà di effettuare rifornimenti di idrogeno alla stessa velocità di erogazione dei normali carburanti come la benzina e il gasolio.

L'utilizzo di questo nuovo combustibile non è più in fase sperimentale, al contrario, esso è divenuto nell'ultimo periodo un sistema utilizzato da molte case automobilistiche, che tendono sempre più a limitare le emissioni inquinanti a tutela e rispetto dell'ambiente. Questo sistema di combustione produce acqua unita a piccolissime quantità di azoto, con zero emissioni di CO2.

Sono molti i Paesi che stanno investendo su questo sistema, tra i quali figurano il Giappone, gli Stati Uniti, la Corea del Sud, e in Europa, la Germania, la Gran Bretagna, la Danimarca, il Belgio e la Svezia.

l'Unione Europea ha sposato il progetto HyFIVE, che prevede la fruizione in larga scala dell'idrogeno ed è particolarmente intenta a favorire lo sviluppo di veicoli a emissioni zero e allo sviluppo delle infrastrutture adibite al rifornimento.

Fatta eccezione del progetto H2 Alto Adige (situato sull'A22 all'altezza di Bolzano), dove grazie alle energie rinnovabili viene prodotto l'idrogeno utilizzato per il rifornimento di autobus e veicoli da noleggio, nel resto dell'Italia non esistono altre strutture simili. Le scadenze sono, però, oramai vicine e bisognerà aggiornare al più presto leggi, sicurezza e la dotazione delle infrastrutture.