Che i rapporti tra Valentino Rossi e Marc marquez fossero degenerati nel convulso finale di stagione del 2015 è risaputo, ma la querelle tra i due sembra proprio non finire mai. La situazione sembrava aver raggiunto un equilibrio, seppur instabile, che si è definitivamente infranto ieri pomeriggio in Argentina, nel secondo Gp di stagione. Tutto quello che poteva accadere, ieri è successo. Una gara iniziata in ritardo, un regolamento stravolto e non applicato. Qualcosa che in motogp non si vedeva da anni e, forse, non si era mai visto.
La cronaca della gara
I piloti si presentano sulla griglia con le gomme da bagnato, tutti ad eccezione di Jack Miller (Team Pramac) che parte dalla pole e tenta l'azzardo con le slick. Azzardo che paga (o dovrebbe), dato che tutti gli altri piloti, vista la situazione dell'asfalto, decidono in massa di rientrare ai box e montare le gomme da asciutto. Il regolamento prevederebbe, a questo punto, che tutti e 23 i piloti partano dalla linea dei box ad eccezione di Miller, che nel frattempo è rimasto in griglia. Situazione giudicata dalla direzione gara troppo pericolosa (la linea dei box è effettivamente troppo stretta per ospitare 23 piloti). Così, il regolamento viene stravolto: Miller partirà dalla prima casella in griglia e tutti gli altri tre file dietro, per concedere un vantaggio, seppur minimo e neutralizzato in appena 300 metri, all'australiano.
Pronti per partire, quindi. E invece no. Da questo momento inizia il one man show di Marc Marquez. Pochi istanti prima dello spegnimento dei semafori, la moto della spagnolo si spegne. Anche in questo caso il regolamento prevederebbe la partenza dalla linea dei box per Marc che invece riaccende la moto, la riconduce in contromano nell'apposita casella sotto lo sguardo incredulo dei colleghi e parte assieme al gruppo.
Dopo pochi giri, però, viene sanzionato con un ride through e scende in 19esima posizione. Lo spagnolo è indiavolato. Sa di essere il più veloce di tutti in pista, lo è stato per tutto il week-end e inizia una folle rimonta che parte con una carenata a 280 km/h al connazionale Aleix Espargaro e una successiva a Tito Rabat. Poi, Valentino Rossi.
A tre giri dal termine, con il pesarese in sesta posizione, Marquez entra con una prepotenza inusitata sull'avversario di tante battaglie e lo stende, proseguendo la sua corsa e scusandosi con un cenno della mano. Chiuderà poi in quinta posizione, superando allo stesso modo anche Vinales, ma verrà retrocesso dalla direzione gara in 18esima posizione.
Il post-gara turbolento
Marquez si dirige mestamente verso il box di Valentino Rossi per rivolgere le proprie scuse. Uccio, storico amico di Vale, lo accoglie comunicandogli che non è proprio il momento adatto per scusarsi. Vale è ancora in piena trance e Marc viene allontanato. Un confronto tra i due non ci sarà, per quanto ne sappiamo, e Valentino si reca direttamente dalla direzione gara per sfogare la propria rabbia.
Davanti ai microfoni, Rossi dice: 'Marquez ormai fa quello che vuole, distrugge questo sport. Entra tra la gamba e la moto perché sa che lui non cade e al limite cadi tu. Con lui in pista ho paura'. Secca la replica di Marc: 'Non entro per fare male a nessuno, ho commesso un errore su una parte bagnata. Se Rossi pensa che io distrugga questo sport non mi interessa'. Volano coltelli sulla MotoGp. E il timore è che prima o poi qualcuno possa farsi male.