Emergono aggiornamenti scioccanti sul caso David Rossi, l'ex responsabile dell'area comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena, suicidatosi, almeno stando agli atti ufficiali, il 6 marzo 2013, gettandosi dalla finestra del suo ufficio a Siena, nella sede centrale di MPS. In un servizio andato in onda ieri sera durante la trasmissione "Le Iene", che da mesi si sta occupando di questa vicenda, l'inviato Antonino Monteleone ha incontrato un testimone oculare che dice di aver partecipato come escort a dei festini organizzati tra Siena ed Arezzo, ai quali avrebbero partecipato personalità importanti del panorama nazionale.

In un precedente servizio, l'ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini aveva già accennato a tali feste a luci rosse a base di rapporti intimi e cocaina, alludendo all'ipotesi che David Rossi, venuto a conoscenza di quei fatti, potesse essere stato eliminato in quanto scomodo e l'indagine sulla sua morte fosse stata insabbiata.

Chi partecipava a questi festini?

L'ex sindaco Piccini la definisce "bomba morale", e certamente il servizio di ieri sera ne ha acceso la miccia. Il testimone, sotto il falso nome di Stefano, racconta di essere entrato in quel giro appena diciottenne per sopperire ai propri bisogni economici e trovando in esso grandi ricavi. "Arrivavo a guadagnare fino a 10.000€ a settimana", dice.

Ma chi erano i protagonisti di questi incontri proibiti? Stefano parla di personaggi importanti all'interno di banche, televisione, giornalismo, cinema ed imprenditoria, persone che il più delle volte erano sposate (non nascondevano la fede al dito), con una famiglia e dei figli. Personaggi che, ricoprendo ruoli pubblici, potevano esporsi a ricatti e minacce.

Cita alcuni nomi, per noi poco utili, come Marco, Nicola, Pasquale, Giulio, Umberto, Martino e Gianmarco, e un soprannome, "il carabiniere". Stefano riconosce anche alcuni volti mostratigli da Monteleone: un noto imprenditore di Siena, un importante ex dirigente della Monte dei Paschi, un sacerdote, due magistrati, un politico che ha rivestito un ruolo importante a Siena, un giornalista e un ex ministro della Repubblica.

Ruoli di spicco, persone potenti e pericolose, tanto che Stefano non nasconde la propria paura. "Temo che qualcuno possa riconoscermi e mi venga a cercare", dice tra le lacrime. Stefano ricorda anche di uomini legati alle forze dell'ordine e ai servizi segreti, uomini che avrebbero potuto insabbiare il caso di David Rossi e archiviarlo come suicidio. Il caso che ha scosso l'opinione pubblica sembra essere arrivato a un punto cruciale.