Dieselgate senza fine per il Gruppo Volkswagen e la controllata Audi. La casa dei "quattro anelli" è balzata agli onori della cronaca per l'arresto dell'amministratore delegato Rupert Stadler. La notizia è stata comunicata dall'ufficio del pubblico ministero di Monaco: secondo quanto riportato da "Il Fatto Quotidiano", gli inquirenti tedeschi avrebbero deciso di procedere con il fermo perché ci sarebbe un rischio di occultamento delle prove.
Appena una settimana fa, le autorità giudiziarie tedesche avevano disposto la perquisizione degli appartamenti privati e degli uffici del dirigente e di un altro membro dell'azienda.
Il manager era stato accusato di frode e dichiarazioni indirette false o omissioni. Dunque, il caso dieselgate continua ad abbattersi sul Gruppo Volkswagen, una vicenda che finora è costata almeno 27 miliardi di dollari all'azienda tedesca.
Dieselgate, i guai di Porsche e Audi
Nelle scorse settimane, sempre in merito alla vicenda Dieselgate, la procura di Stato di Braunschweig aveva comminato una multa da un miliardo a Volkswagen che, ammettendo le proprie responsabilità, aveva accettato di pagare. Anche Porsche ha avuto delle noie sul fronte emissioni e, proprio pochi giorni fa, ha annunciato la sospensione temporanea delle vendite in Europa, affinché si possa procedere con l'assemblaggio di modelli in regola con le nuove norme sulle emissioni che dovrebbero partire dal 1° settembre 2018.
Tornando all'arresto del Ceo di Audi, subito dopo la diffusione della notizia il titolo Volkswagen ne ha risentito in borsa, facendo subito segnare un -1,6%. Come riporta la sezione Motori di Ansa, i problemi giudiziari per il gruppo tedesco potrebbero anche ampliarsi ulteriormente, poiché riguarderebbero altri 55 Paesi.
Nel frattempo, Acea ha pubblicato i dati di vendita europei per il mese di maggio e per questo primo scorcio di 2018, e da questi si evince come Audi stia accusando qualche battuta a vuoto.
Lo scorso mese, ad esempio, sono state vendute 69.806 vetture, con un calo del 5,2% rispetto alle immatricolazioni dello scorso anno.
Immatricolazioni 2018, Jeep e Alfa Romeo in crescita, Audi in calo
Tenendo conto di questi primi cinque mesi del 2018, Audi ha perso il 3,1% delle immatricolazioni. Il risultato è comunque migliore rispetto alla Bmw, calata del 3,9%, mentre Mercedes ha contenuto le perdite con un -0,6%.
Tra i marchi premium, da segnalare le difficoltà di Land Rover, che ha fatto segnare addirittura un -15% delle vendite rispetto al 2017.
Segni positivi, invece, per Jaguar (+0,2%), Volvo (+1,9%), Lexus (+10,4%), Alfa Romeo (+12,4%). In netta crescita risulta soprattutto Jeep che, in un anno, ha fatto segnare un ottimo +66%. Naturalmente, rispetto ad Audi, i numeri di unità vendute da questi marchi in Europa sono ancora inferiori. Tuttavia, non si esclude che, in seguito a ciò che si sta verificando sul fronte dieselgate, la forbice tra la casa di Ingolstadt e le sue rivali sul mercato possa ulteriormente restringersi.