Il mondo della Formula Uno si scalda. A pochi giorni dallo spettacolare gran premio in Austria, che ha aperto la nuova stagione, si sono accesi gli animi tra i piloti riguardo agli ingaggi percepiti. Il ritorno in Formula Uno di Fernando Alonso, che ha firmato un contratto con la Renault per il prossimo anno, e la trattativa di Lewis Hamilton con la Mercedes per il rinnovo del contratto in scadenza nel 2020 hanno reso bollente il ritorno in pista al Red Bull Ring per la seconda gara stagionale. Le cifre, mai confermate, del rinnovo del contratto del pilota inglese con la Mercedes, che avrebbe richiesto 40 milioni di dollari, hanno fatto subito discutere.

L'accusa di Grosjean: 'Lo stipendio di Lewis Hamilton è vergognoso'

Sulla questione ingaggi è intervenuto Romain Grosjean, pilota della Haas. Il francese, uno dei membri della Gpda (Grand Prix Drivers Association), ha spiegato il suo punto di vista durante una riunione tenutasi in settimana. L'incontro si è svolto per discutere l'introduzione del budget cap l'anno prossimo in Formula Uno. Una novità pensata per costringere i team più ricchi a ridurre le spese e rendere più equa la competizione. Alcune spese però potrebbero non rientrare in questo limite come quelle dello stipendio dei piloti. I vari team potranno continuare a pagarli con cifre enormi. Proprio su questo punto è intervenuto duramente Grosjean: "Penso che sia inaccettabile che Lewis Hamilton guadagni più di 40 milioni di euro, mentre alcuni piloti guadagnano 150.000 euro all'anno per lo stesso lavoro".

Tuttavia, il pilota della Haas ha anche spiegato i rischi legati a un eventuale taglio degli stipendi: "Chi investirebbe denaro nei programmi per giovani piloti se poi non si riuscisse più a recuperare i soldi prendendo una percentuale dagli alti salari dei piloti?".

Taglio di budget e di stipendi, le difficoltà della scuderia Haas

I dibattiti di questa settimana hanno sollevato un problema enorme che i team non abbastanza ricchi devono affrontare alla partenza di questo mondiale, ritardata a causa della pandemia.

La Haas, come altre scuderie, non ha avuto l'occasione né la possibilità di effettuare prove private prima della gara inaugurale in Austria della scorsa settimana. Ciò ha provocato mancanza di affidabilità della macchina, guasti, errori e ritiri. La stessa scuderia ha visto il ritiro di entrambi i piloti nel difficile fine settimana austriaco. Inoltre, a causa della pandemia, gli sponsor sono diminuiti e il team ha dovuto far fronte a questa difficoltà diminuendo del 30% il budget per le corse e tagliando gli stipendi ai propri piloti.