Il futuro di Via #Krupp? Se ne discuterà domani mattina nella seduta del consiglio comunale di capri. Al centro del dibattito, l'affidamento dei lavori ad una società privata attraverso la formula del project financing e la possibilità di indire un referendum consultivo per decidere se riaprire via Krupp, chiusa nel 2013 per il pericolo di caduta massi. Al Comune di Capri, infatti, negli scorsi giorni è pervenuta una proposta – da parte della Gheller Srl, azienda all’avanguardia ed esperta delle opere di bonifica e consolidamento - per salvare la strada-museo che prevede una serie di lavori di messa in sicurezza di tutto il percorso e la “gestione” futura del famoso itinerario naturalistico con l'istituzione di un biglietto d'ingresso a carico dei visitatori, residenti esclusi.

Via Krupp, Capri attende investitori privati

Il sindaco di Capri, Gianni De Martino, ha dichiarato che per aspirare nuovamente alla riapertura di via #Krupp è necessario prendere in considerazione diversi aspetti: i lavori, la successiva manutenzione ordinaria, il controllo ed il monitoraggio dei costoni rocciosi che sovrastano la strada e la responsabilità della gestione. “Ed è su questo che intendiamo lavorare anche valutando ipotesi che ci arrivano da privati”, ha sottolineato.

L'opzione del referendum

Secondo il consigliere comunale al turismo di Capri, Antonino Esposito, il punto principale non è riaprire Via #Krupp ma tenerla aperta e ha anche ribadito che la decisione sul futuro della stradina-capolavoro si prenderà, non in dieci persone, ma coinvolgendo tutta la cittadinanza, anche attraverso un possibile referendum.

Il gruppo di minoranza Avanti Capri, invece, annuncia battaglia e proporrà una proposta alternativa a spese delle casse comunali.

La strada, intagliata nella roccia agli inizi del Novecento per volere di Alfred #Krupp, magnate tedesco dall'acciaio, è già stata oggetto di bonifica negli anni passati, con una spesa di circa 7 milioni di euro, e fu riaperta in pompa magna nel giugno del 2008 alla presenza dell'ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Poco dopo però le autorità comunali furono costrette a interdire il transito pedonale per il pericolo – reiterato – di caduta massi. La strada è stata poi chiusa definitivamente nel 2013.