Il 4 dicembre 2016, data scelta dal Consiglio dei ministri per il referendum costituzionale, si avvicina sempre più. E con il passar del tempo si delinea con maggior precisione lo schieramento dei favorevoli e dei contrari. Da una parte troviamo Matteo Renzi e la maggioranza che sostiene l'attuale governo; e dall'altra le opposizioni che, riunite, hanno un duplice obiettivo: quello di non far passare la riforma e quello di "mandare a casa" lo stesso Renzi.
La maggioranza governativa, comunque, non è sola nella campagna a sostegno del "sì". Tra i favorevoli alla riforma vi sono: Vincenzo Boccia (Presidente di Confindustria), Flavio Tosi (Sindaco di Verona), Pierferdinando Casini (che ha da poco lasciato l'UDC), Enrico Zanetti (Scelta Civica).
A questi va aggiunto l'endorsement di Barack Obama, attuale Presidente degli Stati Uniti d'America.
Renzi, Alfano e Verdini i principali promotori della riforma costituzionale
Il primosostenitore del "sì" è, ovviamente, Matteo Renzi. La campagna in favore della riforma è iniziata prestissimo: il 2 maggio scorso a Firenze. Secondo il Premier, la modifica di alcune parti della Costituzione "è fondamentale per non rimanere ostaggio dei soliti noti". Con il Presidente del Consiglio è schierato il principale alleato al governo, Angelino Alfano. Il ministro dell'interno ha sottolineato che parte del contenuto della riforma è vicino alle convinzioni costituzionali del centrodestra e che alcuni eletti del "vecchio" PDL voteranno in favore della riforma.
Favorevole al cambiamento è anche Denis Verdini, in procinto di metter su dei comitati per convincere l'elettorato di centrodestra che da 20 anni chiede riforme.
Da Confindustria ad Obama: gli altri "sì"
Il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha dichiarato che gli industriali sostengono la riforma costituzionale in quanto "renderebbe il Paese più moderno e aiuterebbe le imprese a crescere".
Favorevole alla riforma è anche Flavio Tosi. Il Sindaco di Verona ha affermato: "Per chi è di centrodestra Votare Sì al referendum costituzionale è assolutamente coerente". Ha aggiunto che un eventuale vittoria del "no" potrebbe procurare problemi nel rapporto del Paese con i partner stranieri.
Pierferdinando Casini, ex Presidente della Camera, ha da poco lasciato l'UDC e sostiene apertamente la riforma voluta da Matteo Renzi: "Voto un sì convinto.
La riforma, soprattutto dal punto di vista del potere dello Stato rispetto al potere di veto e di paralisi delle Regioni, fa passi giganteschi in avanti". Schierato con il "sì" è anche il viceministro dell'economia, Enrico Zanetti. Il segretario di scelta civica ha annunciato che, in caso di vittoria, chiederà un rimpasto di governo.
Significativo, infine, è l'endorsement dell'attuale Presidente degli Stai Uniti, Barack Obama. Durante la conferenza stampa avvenuta al termine dell'incontro ufficiale tra Italia e USA, Obama ha dichiarato: “Credo che il sì al referendum del 4 dicembre possa aiutare ad accelerare il percorso dell’Italia verso un’economia più vibrante ed un sistema politico più efficace”.