Un viaggio tra i vagoni della metropolitana di Londra, circondato da personaggi "insoliti" ma non troppo; momenti di ironia e risate che lasciano un retrogusto amaro, perché dietro quegli attimi di ilarità si nasconde la profondità e il tormento di un'umanità e di un uomo alla ricerca di se stessi e, probabilmente, di un posto al mondo che gli è stato negato. Tutto questo è "Nonsense al Nord del Tamigi", opera scritta da Valerio Bruner, diretta e adattata da Alessandro Palladino e portata in scena dalla giovane e preparata compagnia teatrale napoletana Te.Co.-Teatro di Contrabbando, presso Galleria Toledo di Napoli il 5 e 6 novembre.

"Nonsense" e i suoi personaggi dalle mille sfaccettature

Tutto parte da Ralph, poeta e intellettuale che, non avendo ancora trovato un lavoro e perennemente rifiutato dalle donne, con le quali ha un rapporto conflittuale, sta trascorrendo l'ennesima serata in un pub londinese, da solo, riflettendo ad alta voce sulla sua condizione. Il protagonista, in realtà, non è in completa solitudine, poiché è accompagnato dal suo pupazzo, l'orsacchiotto Sam.

Una volta uscito dal pub, accompagnato dal ritmo incalzante e calzante di una musica coinvolgente e mai banale, Ralph si dirige verso la metro di Londra, direzione Nord, una direzione che sembra quasi la meta tanto agognata alla scoperta di nuovi orizzonti e di una nuova vita, nella speranza di trovare finalmente se stesso.

"Nonsense", in questo viaggio emozionante in treno, richiama atmosfere e personaggi di "Conversazione in Sicilia", romanzo di Elio Vittorini che, nel tragitto che lo porta in treno verso la Sicilia, entra in contatto con un'umanità dalle mille sfaccettature, dai volti diversi, che racchiude dentro di sé un profondo disagio esistenziale.

Tra drammi personali, ragionamenti al limite della razionalità e il difficile approccio con il mondo femminile che Ralph conferma anche in questo frangente, nello spettacolo di Bruner si riflette una società londinese - e allo stesso tempo universale - profondamente disadattata, che vive una crisi di identità e di valori che lascia riflettere sul degrado in cui l'uomo vive nell'epoca contemporanea.

La narrazione scorre veloce e piacevole, alternando momenti di riflessione ad altri di maggiore divertimento, manifestando una sorta di ironia "pirandelliana", quel sorriso amaro che dietro di sé nasconde problematiche e disagi esistenziali di non poco conto, una realtà a tratti deformata e quasi tendente al "grottesco". Sorprendente il colpo di scena finale, quando il viaggio è ormai terminato e, con esso, termina anche il viaggio della vita di Ralph.

Valerio Bruner ha spiegato che "Nonsense al Nord del Tamigi" nasce da un'esperienza autobiografica, un viaggio a Londra per cercare lavoro, che lo ha portato in giro per diversi locali della capitale britannica, nel corso dei quali è venuto a contatto con diversi soggetti dalla personalità a dir poco "bizzarra".

E così, in una perfetta commistione tra realtà e teatralità, sono nati personaggi e vicende della sua opera teatrale.

L'autore ha anche svelato che l'intera trama è nata da una considerazione di fondo legata all'amore, soprattutto a quella frase che, spesso, un uomo pronuncia ad una donna quando le dice: "Morirei per te, piccola". Partendo proprio da qui, Bruner ha immaginato una risposta del tipo: "L'hai fatto, perché ho l'AIDS", e da qui ha cominciato a scrivere una serie di racconti che, adattati per il teatro, hanno dato vita all'intero spettacolo. Infine ha aggiunto che, nella versione originale, Sam, l'amico di Ralph, è un essere umano, mentre l'idea di introdurre il peluche è stata di Alessandro Palladino.

Sul palco del Galleria Toledo, il 5 e 6 novembre, oltre a Valerio Bruner sono saliti Luca Sangiovanni, Ferdinando Smaldone, Fabiana Spinosa e Chiara Vitiello. Costumi e scenografie sono stati curati da Federica Rubino.