Per chiunque venga a Napoli è d'obbligo una sosta alla storica Pizzeria Sorbillo in via dei Tribunali per degustare una pizza fatta a regola d'arte. Ed in effetti dopo aver avuto modo di visitare le numerose chiese, i musei, gli edifici storici e i monumenti della città, quando si fa ora di pranzo non c'è niente di meglio che gustarsi uno dei prodotti gastronomici tipici di questa città in una delle sue storiche pizzerie.

Il pizzaiolo Gino Sorbillo in questi giorni ha promosso una iniziativa a difesa dei diritti degli animali. In particolare ha negato l'ingresso nel suo locale a chi indossa la pelliccia.

A darne notizia Gianni Simioli conduttore della trasmissione la Radiazza che va in onda su Radio Marte e Francesco Emilio Borrelli consigliere regionale dei verdi, che così hanno commentato: "Dal pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo arriva un segnale di attenzione verso i diritti degli animali che ci auguriamo che possa essere seguito anche da altri ristoratori". Simioli e Borrelli hano spiegato che il divieto di ingresso a chi indossa la pelliccia si spiega col fatto che questo "capo di vestiario dimostra platealmente la violenza gratuita con cui vengono trattati gli animali che vengono uccisi per la creazione di abiti che non risultano certo indispensabili". D'altronde oggi chi ama questo capo d'abbigliamento può orientarsi verso soluzioni che non prevedono l'impiego di pelli animali.

Sempre Borrelli e Simioli plaudono a questa iniziativa che ha come intento di ridurre la vendita e l'acquisto di un capo che ormai può considerarsi fuori dal tempo. Intanto la maggioranza della clientela ha dimostrato di apprezzarla condividendone le ragioni di fondo che l'hanno ispirata.

A quanto pare un'analoga iniziativa è stata presa anche dal bar Arengo, un locale di Monza.

I gestori hanno affisso all'ingresso un cartello in cui si legge: "Io non posso entrare. In questo bar si rispettano gli animali". Anche in questo caso l'iniziativa è stata apprezzata dalla maggioranza dei clienti.

Pizzeria Sorbillo: una tradizione di famiglia

La storica pizzeria in via Tribunali a Napoli va avanti da tre generazioni: tutto nasce da un'antica famiglia napoletana di 21 figli che hanno scelto di diventare pizzaioli. A rendere irresistibile questa pizza concorrono due fattori: la qualità degli ingredienti primi e la maestria degli stessi pizzaioli.