l'Istiocitosi a cellule di Langherans è una malattia rarissima, che colpisce adulti e bambini e che necessita di una costante opera di Ricerca, affinché vengano finalmente individuate le cause scatenanti della patologia e si possa offrire ai pazienti la cura risolutiva che attendono con trepidazione. A sostegno della causa, anche quest'anno, si è schierata l'associazione culturale mugnanese "Moviarte".

Due tappe del Torneo di Subbuteo per contribuire a raccogliere fondi da destinare all'AIRI

A favore della Ricerca sull'istiocitosi a cellule di Langherans e, in particolare, per raccogliere fondi da destinare all'AIRI, l'associazione italiana che si occupa di finanziare, coordinare e promuovere le attività di Ricerca sulla malattia, l'associazione culturale "Moviarte", in collaborazione con "Table soccer Napoli Fighters" hanno deciso di dedicare due tappe del Torneo di Subbuteo che hanno organizzato presso la sede di Via Montale a Mugnano, in provincia di Napoli.

Il primo appuntamento utile per poter contribuire alla Ricerca sull'istiocitosi, con un'offerta libera e volontaria, si terrà martedì 20 giugno, a partire dalle 18,30, poco prima dell'inizio della gara di Subbuteo che si terrà alle 20,30. Alla serata parteciperà anche il piccolo Luca, un bambino del territorio che combatte proprio contro l'istiocitosi a cellule di Langherans e che, per l'occasione avrà il compito di dare il flick-off alla tappa. L'evento, per ora circoscritto all'interno dell'Associazione "Moviarte", è il primo passo verso una manifestazione pubblica che si terrà il prossimo settembre, in vista del "Primo Torneo Regionale di Subbuteo Fighters" che coinvolgerà tutte le scuole di Mugnano.

Una speranza chiamata Ricerca

L'Istiocitosi a cellule di Langherans è una patologia rarissima, dunque, che colpisce sia adulti che bambini, con una percentuale di 1/2 individui su 100 mila, manifestando maggiore aggressività quando attacca i piccoli al di sotto dei due anni, nei quali presenta sovente forme cosiddette "multi sistemiche", ossia che riguardano diversi organi e distretti.

Questa patologia ha, tuttora, un'eziopatogenesi sconosciuta, anche se dal 2010 è stata ridefinita come una patologia clonale di origine mieloide. L'istiocitosi a cellule di Langherans può presentare localizzazioni ossee, cutanee, oppure, nei casi più gravi, attaccare organi fondamentali quali la milza, il fegato, sistema ematopoietico e, soprattutto negli adulti, i polmoni.

Attualmente non esistono terapie in grado di curare in modo definitivo la malattia, pertanto vengono utilizzati farmaci quali il cortisone e la chemioterapia, anche se, soprattutto nelle forme multi sistemiche, la patologia tende a recidivare, presentando riattivazioni anche a distanza di molti anni dall'esordio, nonché complicazioni quali il diabete insipido e di carattere neurodegenerativo. Da ciò si evince quanto sia importante la Ricerca per offrire una speranza di guarigione definitiva a chi è affetto da questa malattia.