Dopo la legge che ha introdotto l'obbligo di vaccinare i bambini da 0 a 6 anni per poter frequentare asili nido e scuole materne, il responsabile del Tavolo tecnico sulle vaccinazioni della Società italiana di pediatria ( Sip), Rocco Russo, ha presentato il calendario e le tempistiche relativi alla somministrazione dei vaccini per i bambini e le bambine in età prescolare, requisito indispensabile per poter essere ammessi alle suddette istituzioni scolastiche. Saranno 4 le dosi che verranno somministrate mediante altrettante punture, per la copertura di 12 malattie infettive, dato che molti vaccini sono combinati per immunizzare da più agenti microbici.

Le prime vaccinazioni da effettuare

Le prime vaccinazioni obbligatorie da effettuare sono 6 ed esattamente quella contro la poliomelite, contro la difterite, contro il tetano, contro l'epatite B, contro la pertosse e contro la meningite da Haemophilus influenzae tipo B. L'esperto spiega che queste malattie sono tutte riunite in un solo vaccino esevalente, il quale viene dato in 3 dosi: a 3 mesi, 5 mesi e intorno al dodicesimo mese di vita. Anche la vaccinazione contro il meningococco di tipo B diviene obbligatoria e va fatta, dopo 15 giorni dal vaccino esavalente, a 3 mesi, 4 mesi, 6 mesi e intorno ai 12/15 mesi di età.

Le vaccinazioni obbligatorie in unica dose

Le altre vaccinazioni obbligatorie da somministrare in un'unica dose, intorno ai 13 mesi di vita, sono quelle contro il morbillo, contro la parotite, contro la rosolia e contro la varicella.

A 5 anni di età è prevista una dose di richiamo. A partire dai 14 mesi di vita, è richiesta la vaccinazione contro il meningococco di tipo C, con una dose di richiamo fra gli 11 e i 18 anni di età. Purtroppo, non tutti i vaccini danno una copertura completa contro queste malattie infettive, come, per esempio, varicella, morbillo e rosolia che presentano, secondo alcuni dati, appena l'85 per cento, mentre, per le altre vaccinazioni, si registra una copertura al di sotto della soglia minima del 95 per cento, come per la esavalente e appena del 76 per cento per quanto riguarda la copertura del vaccino anti meningococco di tipo C.

Ecco, probabilmente, perché alcuni genitori ritengono non necessario vaccinare i propri bambini, pensando più ai rischi che ai benefici di questa forma di prevenzione e non avendo una sicurezza totale che il proprio bambino possa non contrarre la malattia.