Federico Ruffo, giornalista Rai e attualmente conduttore su RaiTre di Il Posto Giusto, nella notte del 13 Novembre è stato vittima di un'intimidazione.

L'inviato di Report si trovava nella sua abitazione a Ostia quando gli attentatori hanno cercato dargli fuoco alla casa, cospargendo di benzina il pianerottolo del palazzo in cui vivono anche i genitori di Ruffo. A farli desistere e a metterli in fuga ci ha pensato il cane del giornalista che ha cominciato ad abbaiare. I delinquenti hanno anche disegnato una croce rossa su una parete, accanto alla porta d'ingresso.

Il fatto è stato denunciato alle forze dell'ordine che hanno fatto un sopralluogo alla casa della vittima e che hanno immediatamente aperto un'indagine sull'accaduto.

Il giornalista è stato autore di una recente inchiesta per la trasmissione Report su presunti rapporti tra alcuni dirigenti della Juventus, ultrà e 'ndrangheta. Già prima di questo episodio intimidatorio il conduttore del programma, Sigfrido Ranucci, è stato vittima di minacce sui social dopo la messa in onda dell'inchiesta 'Una signora alleanza' in cui si è parlato della morte di un collaboratore della Juventus. Non solo. Anche Ruffo sarebbe stato precedentemente infastidito da alcuni tifosi juventini.

Federico, che vive al primo piano di una villetta tra Ostia Antica e Acilia, si è detto decisamente turbato.

Il giornalista ha raccontato che la scorsa notte era tornato molto tardi da Torino e che in quell'abitazione è presente raramente.

Di Maio: "Lo Stato è con te"

Sull'accaduto è intervenuto anche il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, che ha pubblicato un post su Facebook: "Tutta la mia solidarietà a Federico, lo Stato è con te.

Ed è bene che lo sappiano anche i vigliacchi che hanno violato casa sua e della sua famiglia". Inoltre Di Maio ha fatto un appello affinché la notizia venga condivisa il più possibile per far sapere a tutti che non è solo.

Anche Report, sul proprio profilo Facebook, ha denunciato il tentato attentato incendiario ponendo l’attenzione sulla problematicità della sicurezza di molti giornalisti che, per inchieste scomode, rischiano la pelle.

Sono infatti molti i giornalisti vittime di un clima crescente di violenza e insofferenza per lottare in prima linea per la libera informazione. "Nel ribadire la nostra vicinanza a Federico e alla sua famiglia - si legge sulla pagina Facebook di Report - riteniamo indispensabile mantenere alta l’attenzione attorno al problema della sicurezza di giornalisti e giornaliste".